Sarebbe stato un corto circuito a provocare l’incendio del tetto della Corte d’appello di Reggio Calabria sviluppatosi nel pomeriggio. È questa la prima ipotesi dei vigili del fuoco intervenuti per domare il rogo. Le fiamme si sono sviluppate all’esterno di una struttura in legno e lamiera posta sul retro dell’edificio, dove una volta c’erano i locali della Pretura. Un sopralluogo è stato fatto anche dal presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis.

 

Secondo quanto appreso, le fiamme si sono sprigionare all’ultimo piano, in una zona che era stata da poco sottoposta a lavori di ristrutturazione. Le fiamme hanno raggiunto il tetto dell’edificio di piazza Castello che ospita gli uffici giudiziari della Corte d’Appello.

Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Reggio Calabria che stanno provvedendo a spegnere le fiamme. Ancora troppo presto per capire quale sia stata la natura del rogo, anche se la pista accidentale rimane quella più accreditata.

 

La nota del vigili del fuoco

Alle ore 17:30 circa sono giunte alla sala operativa dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria numerose richieste d’intervento a causa di un incendio che stava interessando un’ala del palazzo del tribunale di Reggio Calabria.

La sala operativa intuendo la gravità dell’incendio ha inviato sul posto tre squadre di Vigili del Fuoco (due dalla sede centrale e una dal distaccamento di Villa San Giovanni oltre all’autoscala, due autobotti e un “carro bombole”) per un totale di 29 uomini.

Giunti sul posto i Vigili hanno verificato che l’incendio stava interessando la struttura in legno della copertura a tetto in alcuni locali della corte d’appello posta all’ultimo piano del palazzo di giustizia.

I Vigili per avere ragione del fuoco hanno fatto “irruzione” nel palazzo raggiungendo velocemente, ma non senza difficoltà, i locali interessati dal vasto

incendio.
L’intervento sinergico delle squadre che hanno attaccato l’incendio da più

punti, sia dall’interno sia dall’esterno con l’uso dell’autoscala, ha permesso di avere ragione del vasto incendio limitando i danni alle strutture e alle suppellettili che comunque hanno comportato il crollo del controsoffitto che ha interessato anche gli uffici sottostanti.

Le operazioni di spegnimento sono state coordinare dal vicecomandante Nicola Corsaro.