VIDEO | Chiedono di velocizzazione l’iter di rilascio-rinnovo del permesso di soggiorno e di regolarizzazione. Al contempo rivendicano condizioni di vita dignitose e l'avvio della campagna vaccinale. Intanto i sindacati ottengono un accordo per la disamina delle pratiche pendenti
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In piazza Italia a Reggio Calabria, davanti alla Prefettura, stamane migranti della Piana di Gioia Tauro hanno con forza e compostezza rivendicato il diritto a tempi certi per ottenere i documenti regolari per uscire dall’invisibilità, restare e vivere dignitosamente. Hanno chiesto di essere ascoltati, hanno voluto squarciare l’indifferenza che continua a nasconderli e hanno chiesto che la loro voce abbia un’eco che li renda finalmente visibili in una società nella quale vivono e lavorano da anni, pur non sentendosi considerati. Al loro fianco la Cgil Flai federazione lavoratori Agroindustria, che stamane ha promosso il sit-in e ha chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Massimo Mariani.
Insostenibili e inaccettabili ormai i gravi ritardi burocratici che si stanno ripercuotendo anche sul fronte vaccinale e che da tempo generano ingiustizie e disperazione in coloro che vorrebbero soltanto avere documenti in regola per poter continuare a lavorare.
La voce dei migranti
«Non si trova un lavoro senza documenti né si può rinnovare il contratto. Chiedo a tutte le autorità italiane di rilasciare in tempo i nostri documenti e di aiutare le persone. I documenti sono per noi molto importanti. Solo con essi le persone possono accedere al mondo del lavoro», ha spiegato Jallow, gambiano che vive a Rosarno e lavora a Melicucco e che, pur avendo fatto domanda di rinnovo tempo fa, non ha ancora ricevuto risposta mentre il suo documento è già scaduto ad aprile.
È, infatti, una situazione di precarietà che riguarda i tanti in attesa, i cui documenti sono però già scaduti. Altri, sempre numerosi, sono in attesa di esito da oltre un anno. I loro documenti temporanei stanno scadendo e così, nonostante abbiano un regolare contratto di lavoro e una casa, da qui a qualche mese in centinaia non avranno più un titolo regolare di permanenza in Italia. Ciò impedirà a catena anche i rinnovi dei contratti di lavoro e di locazione.
«C’è il contratto di lavoro senza documento e questo non va bene. Noi siamo qua oggi per parlare e per chiedere risposte. Ci servono i documenti per andare avanti» racconta Massaly, originario del Gambia, che vive a Rosarno e lavora a San Fili.
«Siamo stanchi di risposte evasive e di rinvii, siamo venuti a Reggio Calabria oggi per avere risposte chiare. Tante volte abbiamo lasciato il nostro lavoro per venire qui e sentirci dire che il nuovo permesso di soggiorno non era ancora pronto. Se non volete che stiamo qui, ditelo. Noi andiamo da un’altra parte. Ma riconoscere qualcosa e poi negarla, significa rovinare la vita di intere famiglie e questa non è democrazia», ha spiegato con forza Bibbasy, anche lui gambiano che vive a Rosarno e lavora a Melicucco.
In protesta anche donne lavoratrici che non si spiegano il perché di un’attesa di oltre un anno, nonostante vi siano un lavoro e una residenza. Particolarmente determinata Sofia, badante, da tanti anni in Italia: «Non è giusto quello che ci succede. Lavoriamo e vogliamo restare. Chiediamo aiuto per ottenere il permesso di soggiorno».
L’interlocuzione di Cgil Flai in Prefettura
Mentre imperversano i cori dei migranti che chiedono risposte e soluzioni, mentre da palazzo San Giorgio scende in segno di solidarietà il vicesindaco Tonino Perna, una delegazione dei lavoratori e della Cgil Flai nazionale e territoriale, composta sei lavoratori e lavoratrici migranti provenienti dai vari insediamenti della Piana di Gioia Tauro, da Caterina Vaiti, segretario Cgil Calabria, Jean René Bilongo della Flai Cgil Nazionale, Celeste Logiacco Segretario generale Cgil Piana di Gioia Tauro, Rocco Borgese Segretario generale Flai Cgil Gioia Tauro e da Doumbia Mohamed e Jacob Atta, sindacalisti della Cgil Flai territoriale, è stata ricevuta dal prefetto Massimo Mariani, dal primo dirigente del Commissariato di Gioia Tauro Diego Trotta, dalla vicequestora aggiunta dell’ufficio Immigrazione di Reggio Calabria Concetta Gangemi, dal dirigente della Digos reggina Michele Pontoriero, dal vicario del questore di Reggio Calabria Gian Maria Sertorio. Una interlocuzione proficua durante la quale sono stati assunti degli impegni. Si attendono adesso risultati concreti in tempi brevi.
L’accordo per la disamina delle pratiche ancora pendenti
«Abbiamo raggiunto un’intesa - ha spiegato Jean Renè Bilongo, della Cgil Flai nazionale - su uno dei nodi pregnanti della questione ossia quello dei tempi di lavorazione delle pratiche, allungatisi oltremodo. Abbiamo deciso di confrontarci periodicamente per procedere con una disamina di queste pratiche, specie di quelle istanze che risultano più complesse e per le quali comunque dovremo trovare una soluzione. È una situazione che riguarda migliaia di migranti in Italia e voi vogliamo che la piazza di Reggio Calabria oggi contamini anche le altre nel Paese affinché sia riconosciuti questi diritti ad oggi negati. Queste persone hanno dato un contributo straordinario al Paese durante la pandemia. Se la quiete alimentare in questo Paese è stata garantita e salvaguardata durante l’emergenza sanitaria è stato anche grazie al loro lavoro che non si è mai fermato. Non possiamo dimenticarlo.
La ripartenza che si auspica non può prescindere da loro. Entro due settimane sarà anche convocato il consiglio territoriale per l’Immigrazione per scandagliare le altre problematiche relative alle condizioni di lavoro e di vivibilità dei migranti. Abbiamo registrato l’impegno della Questure per la risoluzione delle criticità e un buon segnale è arrivato anche dal prefetto che, sul fronte vaccinale, si è detto disponibile a fare in modo che il siero raggiunga più persone possibili, anche nei luoghi più angusti in ogni angolo della provincia reggina», ha concluso Jean Renè Bilongo, della Cgil Flai nazionale.
Entro due settimane il consiglio territoriale per l’Immigrazione
«Sono state accolte le nostre richieste. Sul fronte della velocizzazione dell’iter dei permessi di soggiorno - ha spiegato la segretaria generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro, Celeste Logiacco - consegneremo alla questura gli elenchi dei migranti la cui situazione si trova ancora nel limbo dell’attesa di rinnovo da oltre un anno. Noi siamo pronti a contribuire e a dare una mano per risolvere al più presto la situazione. Inoltre a breve sarà convocato il consiglio territoriale per l’Immigrazione Sarà quella l’occasione per rivendicare ancora una volta la necessità di realizzare un sistema di accoglienza in grado di rispettare la dignità delle persone e di controllo attraverso un potenziamento del contrasto al caporalato. Sul fronte vaccinale si sta procedendo con l’informazione e la ricognizione delle disponibilità dei migranti. Purtroppo registriamo le persistenti criticità della piattaforma regionale. La loro condizione di sospensione non è contemplata e pertanto coloro che intendono vaccinarsi non possono ancora prenotarsi. La situazione ad oggi, da questo punto di vista, non è cambiata. Continueremo a sollecitare e a collaborare», ha concluso la segretaria generale della Cgil della Piana di Gioia Taurom, Celeste Logiacco.
Insomma, oggi dalla piana di Gioia Tauro e da Reggio Calabria è partita una mobilitazione nazionale per chiedere degli interventi concreti in merito ai rallentamenti burocratici, all’inclusione della campagna vaccinale e al miglioramento delle condizioni di vita e lavoro dei braccianti migranti.