Avevano richiesto una somma di danaro per restituire un automezzo rubato ad un commerciante, il famigerato metodo del "cavallo di ritorno". Agli arresti sono finiti, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Marcello Passalacqua, 32 anni, e Gianluca Guerino, di 36, indagati anche per il reato di ricettazione. Le indagini condotte dalla squadra mobile reggina, e coordinate dal questore Bruno Megale, sono iniziate dalla denuncia della vittima, che, dopo aver subito il furto di un camion, era stata sollecitata al pagamento di una somma di denaro per la restituzione del mezzo, tipologia di estorsione molto diffusa in città, che consente di monetizzare in breve tempo il profitto della condotta delittuosa.

All’identificazione degli arrestati, gli investigatori sono giunti attraverso servizi di osservazione che hanno consentito di documentare gli incontri tra gli indagati e la vittima, la quale, dopo la denuncia, aveva rassicurato i presunti estortori sulla sua disponibilità a versare quanto richiesto, come suggerito dagli investigatori.

Gli incontri finalizzati a trattare la restituzione del camion e sul prezzo da pagare, sono stati quindi monitorati dai poliziotti della sezione che da anni indaga sui gruppi criminali riconducibili alla comunità nomade locale, che non hanno avuto, pertanto difficoltà a riconoscere gli autori del tentativo estorsivo. La disponibilità a ottenere quanto richiesto, aveva infatti indotto gli indagati ad indicare al commerciante il luogo dove recuperare il mezzo, che comunque presentava dei danneggiamenti e necessitava di essere rimosso con un carro attrezzi. Viste le condizioni dell'automezzo, l'operatore economico ha rifiutato però di pagare il riscatto, facendo scattare pesanti minacce nei suoi confronti, tanto da indurre la Procura della Repubblica a formulare una urgente richiesta di misura cautelare, disposta dal Gip.