Un luogo di preghiera che racconta tante storie. Un quasi Sacramento, così lo ha definito l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Monsignor Fortunato Morrone.

Siamo nel cimitero di Armo, frazione collinare di Reggio Calabria, dove, sotto un cielo plumbeo e partecipe del dramma di chi non è sopravvissuto al mare, sono state commemorate le vittime delle migrazioni. La giornata è stata istituita dal Comune di Reggio nel 2016 all’indomani del tragico arrivo al porto della città dello Stretto di 45 salme di uomini, donne e bambini migranti.

L’amministrazione reggina rispose subito e con grande umanità a quello straziante appello all’accoglienza oltre la vita, mettendo a disposizione un terreno nel cimitero di Armo per offrire immediata e degna sepoltura. 

Su quel terreno la Caritas ha realizzato il cimitero monumentale dei migranti e dei poveri consegnato lo scorso anno, affinché continuasse a parlare alla comunità, lanciando un monito di speranza e ingenerando responsabilità.

Cosi quel dramma si è trasformato nell’impegno di una degna sepoltura e nell’istituzione da parte del Comune reggino di questa Giornata per non dimenticare e perseverare nell'accoglienza.

Celebrata eccezionalmente il 5, piuttosto che il 3 giugno, la commemorazione è stata animata da canti e preghiere. Il cimitero che ha fatto da cornice a questo intenso momento di preghiera e di condivisione, è testimonianza viva dell’accoglienza e della solidarietà della città di Reggio Calabria.

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