Ventitré persone sono state denunciate per indebita percezione del reddito di cittadinanza. L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro e ha permesso di scoprire come 150mila euro di contributi pubblici sarebbero stati incassati da persone che non ne avevano diritto.

Nello specifico, dall’esame dei dati documentali acquisiti sarebbe stato possibile riscontrare che, all’atto della domanda, gli indagati, tutti di età compresa tra i 20 e i 60 anni, avevano reso false dichiarazioni o omesso volontariamente di comunicare informazioni ostative alla concessione del beneficio.

In particolare, dalle risultanze investigative, sarebbero emerse false attestazioni da parte della maggior parte dei responsabili di false attestazioni in merito alla residenza, e nello specifico nel dichiarare di essere residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in maniera continuativa.

Altri avrebbero, invece, omesso di comunicare di essere sottoposti a misure cautelari o di essere stati condannati alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, percependo nel tempo il sussidio fraudolentemente.

Gli esiti dell’attività investigativa sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Palmi e all’Inps ai fini dell’interruzione dell’elargizione del sussidio nei riguardi dei soggetti interessati ed il recupero delle somme indebitamente percepite.