Annunciano battaglia nella Piana reggina contro il progetto che prevede l’attivazione di una seconda linea del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Dopo la presa di posizione contraria della Città metropolitana, i sindaci Aldo Alessio e Michele Conia – nonché il senatore del Movimento 5 Stelle, Fabio Auddino – sono stati in collegamento dall’impianto nella puntata odierna di Prima della Notizia su LaC Tv.

«Intanto discutiamo il metodo – ha detto il primo cittadino di Cinquefrondi – perché siamo pronti a fare le barricate contro una scelta calata dall’alto senza ascoltare il territorio e i sindaci».   

Tre no, politicamente trasversali e tutt’altro che ideologici o pregiudiziali, visto che il sindaco di Gioia Tauro all’impianto attualmente gestito da Ecologia Oggi aveva detto sì quando 20 anni fa costruito. «Non è possibile pensare che tutti i problemi della Calabria si pensa che possano essere risolti qui – ha attaccato Alessio – se si pensa che la soluzione sia un secondo termovalorizzatore, lo si faccia nella Calabria Nord dove una volta era previsto». 

Non piace l’intendimento del presidente Occhiuto di potenziare la capacità di smaltimento di un impianto (da 120mila tonnellate annue a 270 mila) che ora è gestito dalla società per conto della Regione, che ha lanciato un bando per potenziare e ammodernare un impianto che lo stesso governatore ha ammesso essere inquinante. «Non hanno mai reso consultabili i dati del malfunzionamento dell’impianto», ha incalzato Conia.

Il senatore Auddino, che nei giorni scorsi assieme ad altri 8 parlamentari pentastellati aveva preso posizione energicamente, ha affermato «che l’impianto non è null’altro che un inceneritore, molto lontano da quel produttore di energia elettrica che era stato promesso, ragion per cui è evidentemente che siamo davanti ad una modalità di smaltimento obsoleta, di fronte alla quale ci piacerebbe sapere come la pensano anche i sindaci di centrodestra di questo territorio».