Il sindaco di Cetraro , Angelo Aita, il presidente del consiglio comunale del centro del Tirreno cosentino, Carmine Quercia, e il consigliere regionale Giuseppe Aieta occuperanno domani gli uffici del Commissario regionale alla Sanità, nei locali della cittadella regionale a Catanzaro, «senza intralcio alcuno al regolare proseguimento delle attività, fino alla avvenuta riapertura del punto nascita di Cetraro». Lo comunica il primo cittadino ai prefetti di Catanzaro e Cosenza, al questore del capoluogo di regione, al presidente della Giunta regionale e allo stesso commissario.

 

Le motivazioni della protesta

«La vicenda del punto nascita di Cetraro, chiuso ormai da cinque mesi – fa rilevare Aita - sta assumendo contorni non più tollerabili per un continuo rimpallarsi delle responsabilità a danno della comunità del Tirreno cosentino, costretta a viaggi della speranza, mettendo a rischio costantemente la vita delle mamme e dei loro futuri figli». A nulla, prosegue il primo cittadino, «sono valse le continue proteste, manifestazioni ed interlocuzioni con gli uffici commissariali, i quali, in ogni occasione, hanno ribadito la volontà di una immediata risoluzione della vicenda. In questi mesi – aggiunge - sono state eseguite diverse prescrizioni per come indicato nella relazione ministeriale tale da permettere, dietro documentazione della Commissione di ispezione inviata dalla Regione Calabria, la predisposizione di un decreto di riapertura da parte del Dipartimento regionale della Salute, firmato dal dg Belcastro e sottoposto alla firma dei commissari da più di venti giorni».

 

I disagi 

Come si ricorderà, le attività di quello che era l'unico punto nascita della costa tirrenica risultano sospese dallo scorso agosto a causa di numerose criticità riscontrate durante le ispezioni sanitarie e amministrative effettuate per fare luce sulla tragica morte di Santina Adamo, la 36enne che perse la vita il 17 luglio per un'emorragia massiva sopraggiunta appena due ore dopo  aver partorito il suo secondo figlio proprio nella sala parto del nosocomio cetrarese. Da allora per le future mamme la scelta dei nosocomi ove essere assistite si è ridotta a due   ovvero all'ospedale di Lagonegro, in Basilicata, quindi addirittura fuori regione, o all'ospedale Hub di Cosenza. A seconda della posizione geografica, entrambi i presidi si riescono a raggiungere dopo diversi minuti, anche 90, tempi che si dilatano ancora in presenza di condizioni meteo avverse.