È stato assolto anche in secondo grado il boss della 'ndrangheta Orazio De Stefano. Lo ha deciso la Corte d'appello di Reggio Calabria con la sentenza del processo "Trash", scaturito da un'inchiesta sulle infiltrazioni della cosca di Archi nella "Fata Morgana", la società mista che si occupava per conto del Comune reggino della raccolta differenziata dei rifiuti.

Il processo si è chiuso in appello con quattro condanne e cinque assoluzioni. Oltre a De Stefano, sono stati assolti Andrea Saraceno, Vincenzo Torino, Francesco Ferrara e Andrea Maviglia. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Dda Stefano Musolino, ha fatto luce sulle estorsioni subite dal management della "Fata Morgana".

Il boss Paolo Rosario De Stefano, nipote di Orazio, è stato condannato a 14 anni, con uno sconto di pena rispetto alla sentenza di primo grado emessa dal gup, che gli aveva inflitto 20 anni. In appello sono stati giudicati colpevoli anche Paolo Caponera (12 anni e 8 mesi), Giuseppe Praticò (9 anni e 4 mesi) e Andrea Giungo (8 anni e 8 mesi). Gli imputati rispondevano, a vario titolo, di associazione mafiosa e di una serie di estorsioni aggravate dalla circostanza di aver agevolato la cosca De Stefano.