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È iniziata oggi l’escussione di alcuni testi dell’accusa, nell’ambito del processo “Gotha”, che si celebra all’interno dell’aula bunker di Reggio Calabria. Alla sbarra i presunti esponenti della cosiddetta masso-mafia, come l’avvocato Paolo Romeo e il senatore Antonio Caridi, accusati di essere parte di quegli “invisibili” della ‘ndrangheta che ne hanno costituito la direzione strategica per molto tempo.
Come si ricorderà, “Gotha” nasce dall’unione di più indagini, come “Mammasantissima”, “Sistema Reggio”, “Alchemia”, “Reghion” e “Fata morgana”. E, proprio in virtù di ciò, questa mattina il pm Ignazitto ha sentito in aula alcuni testi di polizia giudiziaria che hanno curato il troncone “Sistema Reggio”. Quello, per intenderci, in cui finì in cella l’avvocato Giorgio De Stefano, che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato davanti dal gup.
In aula sono stati sentiti alcuni appartenenti alla Squadra mobile di Reggio Calabria, fra cui in particolare l’ispettore Pata che ha ripercorso le origini dell’inchiesta della Dda, con l’episodio dell’ex bar Malavenda, delle bombe e dei problemi per l’apertura dell’esercizio commerciale da parte del proprietario, Nucera, e la necessità di rivolgersi a più persone per ottenere il placet delle ‘ndrine. Il controesame di Pata è stato effettuato dagli avvocati Corrado Politi e Alfredo Foti. Poi il rinvio al 23 giugno prossimo per sentire i testi di pg sempre relativi all’inchiesta “Sistema Reggio”.
c. m.