Secondo l’accusa: «L’annunciata candidatura alle regionali di Mimmo Lucano nella lista di Luigi De Magistris confermerebbe le sue reali ambizioni politiche». Ma quelle dichiarazioni rese giorni fa all’Agi, dopo un vivace botta e risposta in aula tra il pubblico ministero Michele Permunian e gli avvocati, non entreranno nel fascicolo del dibattimento in corso al tribunale di Locri che vede alla sbarra l’ex primo cittadino di Riace, accusato insieme ad altre 28 persone di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa sui progetti di accoglienza nel borgo della Locride.

A deciderlo il collegio presieduto da Fulvio Accurso che, tuttavia, tra gli ultimi depositi documentali che ha deciso di acquisire avrà anche l’invito a dedurre avanzato dalla Corte dei Conti nei confronti di Lucano e di altri soggetti circa un presunto danno erariale risalente al 2011. «Una decisione presa - ha specificato il giudice - per fini futuri e capire il perimetro di valutazione della magistratura contabile». Negli atti del processo entrano anche alcune note della Guardia di Finanza relative a donazioni periodiche a favore dell’associazione Città Futura, provenienti da una società registrata alle isole Cayman.

In aula oggi è stato il turno dell’ultimo teste della difesa, un commercialista che ha analizzato i flussi finanziari della cooperativa Girasole. Secondo la stima del teste la coop avrebbe ricevuto entrate per oltre un milione di euro in 4 anni, «una somma – ha detto in aula – interamente impiegata per i migranti che la coop aveva in gestione». Il dibattimento, salvo imprevisti, si chiuderà il prossimo 17 maggio, prima della requisitoria del pm, prevista lo stesso giorno.