Presunti maltrattamenti, parla la dirigente dell’asilo: «Non siamo dei mostri»

Lettera aperta di Angela Falbo, titolare del nido Piccole Stelle di Cosenza: «Nel giro di qualche giorno procederemo all'installazione di telecamere in tutta la scuola, che registreranno le immagini a circuito chiuso per essere sempre a disposizione degli organi inquirenti. A tutela di tutti»

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di Salvatore Bruno
20 febbraio 2019
12:34

Ci vuole poco a finire nel tritacarne mediatico. Quando si diffonde una notizia, dietro l’angolo ci sono sempre migliaia di persone pronte a gettarti addosso valanghe di fango. Ne sa qualcosa Angela Falbo, direttrice dell’asilo Piccole Stelle di Cosenza, la struttura nella quale si è consumata l’aggressione, ai danni di una educatrice, da parte di due genitori, adesso denunciati all’autorità giudiziaria. Sospettavano che il figlio di 22 mesi subisse degli abusi all’interno della scuola. E per fugare ogni dubbio hanno montato un registratore indosso al piccolo. Poi si sono recati nel nido, dove avrebbero picchiato l’educatrice. La vicenda è nelle mani della Procura. Secondo quanto si è appreso, nessun segno di violenza emergerebbe dalla registrazione, ne sul corpo del bambino. La maestra invece porta sul viso i lividi di quelle percosse. Il pronto soccorso dell’Annunziata l’ha dimessa con una prognosi di 15 giorni.

La decisione di uscire allo scoperto

Adesso Angela Falbo, direttrice dell’asilo, testimone oculare dell’aggressione, ha deciso di uscire allo scoperto, di spazzare via il chiacchiericcio alimentato dalla disinformazione, raccontando la sua verità con una lettera indirizzata agli organi di stampa. Ve la proponiamo integralmente.


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E’ la prima volta che compaio su mezzi di informazione e di televisione. Ne avrei fatto volentieri a meno ma ho dovuto. Ho dovuto farlo per difendere la mia persona, il mio operato e quello di tutto il mio staff che da 10 anni educa, fa sorridere ,rassicura, rincuora e si prende cura di moltissimi bambini dai 3 mesi di vita ai 6 anni. In questi giorni ho assistito in doveroso e composto silenzio a tutto il fango che ci è piovuto addosso. Purtroppo il dolore è stato tale e tanto da farmi scoppiare quasi il cuore ,quel cuore che in questo posto ho messo da quando, 10 anni fa,ho accolto i primi bambini.

Accuse infamanti

Le accuse infamanti che vengono mosse alla mia scuola e alle maestre che con me lavorano non meritano di essere commentate, lascio che siano tutti i genitori di tutti i bambini iscritti a parlare per noi. La nostra scuola non è un luogo qualsiasi, è la casa dei bambini nostri iscritti e violare questo luogo è stato un atto vile che non merita commento. Perseguirò con tutti i mezzi che la legge mi mette a disposizione chiunque continua a diffamare la nostra scuola e le sue maestre. Per coloro che già lo hanno fatto i nostri legali sono già al lavoro. Chiederemo i danni morali e materiali a tutti coloro che hanno accusato ed infangato il nostro operato. Ed ogni singolo centesimo di risarcimento lo divideremo con tutte le nostre maestre ed educatrici.

Per noi parlano le famiglie dei nostri bambini

Come già detto, non dirò nulla a mia difesa e non replicherò a nessuna accusa, se non nei luoghi preposti, perché la mia miglior difesa sono tutti i nostri iscritti che credono in noi, nell'operato delle maestre e in tutto ciò che Piccole Stelle rappresenta. Le lacrime che abbiamo versato in questi giorni non sono le lacrime di un bambino che si distacca per la prima volta dalla mamma, non sono le lacrime di un bambino al quale non viene concesso tutto ciò che chiede. Sono lacrime che non si asciugano facilmente e che macchiano cuore e anima. La nostra scuola non ha pareti,non ha segreti, lavoriamo con trasparenza e serenità. Ogni genitore è libero di venire a scuola e assistere con i propri occhi alla nostra quotidianità , a come il proprio bambino trascorre il tempo insieme a noi, a vedere quello che fa e come lo fa. Tutto questo a garanzia e a tutela dei nostri iscritti. Nel giro di qualche giorno procederemo all'installazione di telecamere in tutta la scuola, che registreranno le immagini a circuito chiuso per essere sempre a disposizione degli organi inquirenti, nel caso in cui si sospetti il verificarsi di un reato. Questo a tutela della direzione, delle maestre e delle educatrici. Perché i bambini da noi, sono sempre stati tutelati.

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Giornalista
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