Avvalendosi della sua qualità di pubblico ufficiale avrebbe ottenuto indebitamente il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche destinate al mercato con pagamenti in denaro, generi alimentari e merce
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Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio disposto dalla compagnia di Gioia Tauro e finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori, i carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato in flagranza di reato, Antonio Carrozza, 63enne di Rosarno, ispettore capo della locale Polizia municipale, in quanto ritenuto responsabile del reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.
L’arresto è avvenuto nella mattinata di sabato quando, una pattuglia della tenenza di Rosarno, impegnata in un servizio di prevenzione nelle vie del mercato settimanale, notava un vigile urbano che, in uniforme e con l’auto di servizio, si aggirava per le vie del mercato riscuotendo denaro contante, generi alimentari e altre merci da alcuni commercianti.
Insospettiti dall’atteggiamento anomalo dell’ispettore, i militari decidevano di avviare immediatamente un servizio di osservazione in abiti civili al fine di appurare la liceità della condotta del vigile riuscendo a documentare come lo stesso, avvalendosi della sua qualità di pubblico ufficiale, stesse riscuotendo indebitamente, da alcuni commercianti abusivi e non autorizzati, con pagamenti in denaro ovvero sotto forma di altri generi alimentari, il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche destinate al mercato. Pertanto, alla luce del quadro gravemente indiziario raccolto nell’immediatezza, i Carabinieri decidevano di fermare il soggetto mentre si accingeva a salire a bordo dell’autovettura di servizio, trovandolo effettivamente in possesso della somma contante di circa 40 euro nonché di diverse buste contenenti prodotti ortofrutticoli e cosmetici, ritenuti proventi delle precedenti riscossioni illecite.
Il 63enne rosarnese è stato, dunque, tratto in arresto in flagranza di reato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria di Palmi che, concordando con le richieste della locale Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto disponendo l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.