Sono in viaggio verso la Calabria le colonne mobili che andranno in supporto dei cinque comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, stremati da una estate di fuoco e fiamme, non ancora forse giunta al suo epilogo. Questa settimana si prevedono, infatti, temperature tanto torride da spingere il Centro Operativo Nazionale a predisporre un dispositivo aggiuntivo di soccorso inviando sul fronte mezzi e uomini freschi.

Le colonne mobili

Sono cinque le colonne mobili in assetto Aib (antincendio boschivo) che giungeranno in giornata in Calabria e destinate a dar manforte ai comandi provinciali: a Cosenza la colonna mobile proveniente dal Piemonte, a Reggio Calabria quella proveniente dall'Emilia Romagna, a Catanzaro quella proveniente dal Friuli Venezia Giulia, a Crotone dal Veneto e a Vibo Valentia dalla Lombardia. Dalle regioni meno colpite dai roghi estivi giunge aiuto sotto forma di un congruo contingente di uomini e mezzi - ogni colonna conta la presenza di circa una decina di unità e tre o quattro mezzi di soccorso - con l'obiettivo di respingere sul fronte il dilagare delle lingue di fuoco che inghiottono ogni giorno ettari e ettari di boschi.

Il soccorso allo stremo

Dalla fine di luglio, infatti, la situazione è divenuta quasi insostenibile costringendo i comandi a trattenere in servizio i vigili del fuoco, raddoppiandogli le ore di presenza sugli incendi, detonati in ogni angolo della regione. Dalle 12 ore ordinarie fino a 24, in molti casi senza la possibilità di poter recuperare la fatica accumulata nelle ore di servizio trascorse ad un palmo da roghi che hanno continuato ad ardere per giorni e giorni. Non pochi sono così i vigili del fuoco che hanno ceduto alla stanchezza, accusando malori in servizio a causa del caldo eccessivo e degli sforzi estremi nel tentativo di arginare roghi inarrestabili. 

Malori e incidenti

Alcuni hanno dovuto ricorrere alle cure mediche, trasportati all'ospedale o soccorsi direttamente sui luoghi degli incendi. In altri casi la spossatezza ha originato incidenti stradali, com'è accaduto ad una squadra dei vigili del fuoco di ritorno alle 7 del mattino verso la sede del comando dopo una nottata trascorsa dirotatta da un incendio ad un altro. Il mezzo si è ribaltato ma fortunamente con nessuna grave conseguenza per il personale a bordo.

Escalation di roghi

L'escalation di roghi si cristallizza nell'exploit di interventi effettuati dai cinque comandi provinciali a partire dal primo di luglio, quando la campagna antincendio boschivo ha avuto inizio: complessivamente 4.192, solo per incendi di vegetazione. Esclusi quindi tutti gli altri interventi dovuti ad incidenti stradali che pure hanno insanguinato le strade calabresi in questa calda estate o le attività ordinarie che richiedono in ogni caso l'invio di almeno una squadra sul posto. A contendersi il triste primato, le province di Cosenza e Reggio Calabria, rispettivamente con 1.150 e 1.090 interventi, 926 interventi a Catanzaro, 573 a Vibo Valentia e 453 a Crotone.

Dal fuoco all'acqua

La Calabria brucia ma il timore più diffuso è che si possa passare in breve tempo da una emergenza ad una altra: dal fuoco all'acqua, dai roghi alle alluvioni nel giro di un mese. Le ferite inferte dagli incendi che hanno lasciato nudi i fianchi di colline, montagne e costoni potrebbero tornare a "bruciare" sotto l'azione delle piogge provocando frane, smottamenti e valanghe.