«Ci hanno distrutto. Noi volevamo solo lavorare, ma queste fiamme non spegneranno quello che siamo e non spegneranno il nostro sogno». A parlare così è Anna Pontari, la titolare della pizzeria per celiaci “Zero glutine life” data alle fiamme una settimana fa e per cui attualmente sono in corso le indagini della Procura antimafia reggina.  Ubicata in via del Torrione, in pieno centro a Reggio Calabria, l’attività era aperta da poco più di un mese e offriva servizi e pasti per persone celiache; un servizio innovativo che permetteva a tanti di poter trascorrere momenti di serenità senza l’affanno di dover trovare alimenti senza glutine.

 

«La mia gioia più grande - dice alla nostra testata la titolare - era vedere i bambini chiedere meravigliati se veramente potevano mangiare tutto. Ecco hanno distrutto questo». La signora Pontari, che insieme a figli e marito gestiva il locale, ancora oggi si chiede perché la sua attività è stata date alle fiamme. Un atto doloso che ha travolto un’intera famiglia e ha fatto ripiombare la città nelle tenebre del racket e della criminalità organizzata.

 

«Sono imprenditrice da quando ho 19 anni- continua- e non mi è mai successo nulla. Non so perché sia accaduto. Non ho mai avuto alcun segnale, neanche in passato. A me adesso non interessa sapere chi è stato, ma il perché. Da quel giorno mi domando: “perché hanno fatto questo?” Mi chiedo di sapere di che morte siamo morti». Troppo presto parlare del futuro. I danni sono stati ingenti, il negozio è stato completamente distrutto e riaprire la saracinesca non sarà così facile. «Ci hanno lasciato pieni di debiti- continua l’imprenditrice- perché eravamo aperti da poco. Non  avevamo un’assicurazione e il rogo ha devastato anche parte dell’immobile. Spero di poter riaprire, ma con qualche aiuto». 

 

La signora Anna non perde però il sorriso la grande solidarietà di questi giorni sta muovendo le coscienze dei reggini. «Sono una persona positiva. Anche di fronte a questo grave episodio voglio vedere il lato positivo. E questo lato positivo sono le decine di telefonate e le centinaia di messaggi di vicinanza che ci stanno arrivando in queste ore. Questa è la Reggio che ci sta dando la forza. La Reggio bella che ci mette la faccia e no quella che si nasconde dietro questi atti vili».

Raccolta fondi e sit-in di Libera

In loro sostegno è intervenuta l’associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie” che ha avviato una raccolta fondi per permettere a questa famiglia di iniziare a pensare al domani. «La solidarietà - ha affermato in conferenza stampa Don Ennio Stamile, referente regionale, non è un pio interenimento per i mali vicini e lontani delle persone, ma è un impegno fermo e costante per il bene comune e in questo caso per il bene di questa famiglia». Domani pomeriggio, con inizio alle ore 18.00, sul corso Garibaldi angolo tapis roulant, si svolgerà il sit in organizzato dall’associazione antimafia che da anni è al fianco delle del pizzo e della ‘ndrangheta. «Era doveroso organizzare questa iniziativa- dice invece Giuseppe Marino referente reggino, il messaggio che lanciamo non è solo di vicinanza ai titolari colpiti da questo terribile atto intimidatorio, ma è un modo per dire alla gente che la città non è questa. Noi siamo vicini a tutte le vittime di qualsiasi attacco proveniente dalla criminalità organizzata, ma loro devono denunciare  e affidarsi all’autorità giudiziaria». La stessa imprenditrice ringrazia proprio l’associazione “Libera” che in queste ore le sta offrendo un grande supporto. «Non posso che essere grata. "Libera" ha mosso un fiume di solidarietà e davvero io non ho parole per ringraziare ogni persona che in questo terribile momento ci sta dando conforto con i propri gesti».