Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Maria ha 53 anni e la bellezza di chi nonostante tutto ne è uscita, è scampata all’orco. Maria, questo il nome di fantasia che le abbiamo dato per tutelarla, ha vissuto tra fidanzamento e matrimonio più della metà della sua vita nella mani di un uomo che l’ha costretta ad una doppia vita. Davanti a tutti una famiglia felice poi, chiusa la porta di casa, violenze fisiche e psicologiche.
Lei a lavorare, lui in casa a monopolizzare le risorse della famiglia e le sorti di tutti. Lui a destituirla del ruolo genitoriale davanti ai figli, a farla sentire e a rappresentarla come una nullità. Lui ad alzarle le mani ad ogni occasione. Anche solo per non avere lavato i piatti o per avere osato camminare davanti a lui.
Maria ora è salva, è uscita da questo inferno di botte e vessazioni da parte dell’uomo che aveva sposato. Ma non lo ha fatto denunciandolo alle autorità competenti ma divorziando. «Non volevo fargli del male» è ciò che ci risponde quando le chiediamo perché dopo tutto quello che ha passato non ha mai sporto denuncia.
Maria è una di quella donne che sta iniziando a capire ora quello che ha vissuto e come lo ha vissuto. Quasi come se prima fosse tutto “stranamente normale”. I carabinieri, ci racconta, li ha chiamati una volta sola, una delle volte in cui “lui” ha picchiato la figlia. I carabinieri vennero, parlarono con il marito e poi andarono via. Un’altra volta, invece, furono alcuni suoi parenti ad andare a sporgere denuncia per lei ma i carabinieri dissero che doveva essere la vittima a presentarsi e lei non volle farlo.
Vittima anche delle violenze dei figli
Ma non è tutto finito nemmeno ora. Se lui ha smesso infatti di alzarle le mani con la fine del matrimonio, le conseguenze dell’atteggiamento avuto nei suoi confronti sui figli si fanno sentire. E così ora sono loro ad alzarle le mani. In particolar modo, la figlia femmina, la stessa per la quale la madre anni prima chiamò i carabinieri per sottrarla alle botte del padre. Ora è lei che le fa gli stessi rimproveri che le faceva il suo ex marito, ora è lei che l’aggredisce fisicamente.
Le parole del legale
Un nuovo dolore per una madre che alla famiglia ha dato la sua vita e sacrificato se stessa e la sua dignità. E purtroppo che la violenza diventi un esempio da seguire non è così raro. Ce lo ha spiegato Maria Bonaddio, avvocato esperto in diritto di famiglia: «Le vittime di violenza spesso non immaginano che sopportare queste violenze influisca anche sui figli che subiscono passivamente quanto accade in famiglia. Non solo. Questi figli possono diventare violenti nei confronti delle stesse madri che hanno visto vittime della violenza dei loro padri».
Un gioco al massacro in cui a morire sono dignità e il conforto delle relazioni parentali ed affettive in cui invece si finisce per crescere nuovi carnefici.