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Ieri pomeriggio, al termine di delicate indagini, i poliziotti della Squadra Mobile e della Squadra Volanti di Vibo Valentia, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto quattro persone, responsabili in concorso di rapina, violenza privata e lesioni personali. Si tratta di Giuseppe Alessandro Tomaino, 21anni, Daniele Nazzareno La Grotteria, 21 anni, Luigi Federici, 18 anni e Giuseppe D’Ambrosio, 23 anni.
L’attività svolta è scaturita quando, questa notte, un gruppo di ragazzi ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, in quanto a seguito di un diverbio inerente la circolazione stradale ne era nato un inseguimento per le vie di Vibo Marina.
Le vittime spaventate hanno cercato riparo all’interno del Comando dei Vigili del Fuoco di Vibo Marina, e proprio mentre hanno cercavano di raggiungere l’ingresso del Comando sono stati raggiunti dai 4 ragazzi, i quali, con inaudita violenza, li hanno aggrediti e picchiati. Durante l’aggressione uno di loro ha strappato dal collo di una delle vittime, la collana in oro.
Quando finalmente le vittime sono riuscite a trovare riparo all’interno del Comando i quattro aggressori si sono impossessati dell’auto delle vittime, lasciata incustodita durante le fasi concitate dell’inseguimento, davanti al predetto Comando, per poi allontanarsi e riportarla, dopo circa 20 minuti, nello stesso posto da dove l’hanno presa, asportando oggetti di valore.
Durante le perquisizioni svolte durante tutta la mattinata, che hanno visto impegnati gli uomini e le donne della Polizia di Stato nonchè varie unità cinofile, sono stati rinvenuti nella disponibilità di Luigi Federici, 300 gr circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana e 25 cartucce per pistola calibro 7.65 e un caricatore con all’interno 7 cartucce calibro 7,65. Inoltre nel cortile di via Cusello, dove abitano Tomaino e Federici, sono stati rinvenuti 2 cartucce per fucile calibro 12 e gr 3 di sostanza stupefacente stupefacente di tipo marijuana, quest’ultima già pronta per essere venduta.
«Un episodio che stupisce per efferatezza e violenza - ha detto il questore Filippo Bonfiglio in conferenza stampa - e per la spavalderia dei responsabili che non si sono fermati neppure davanti ad un presidio di pubblica sicurezza e alla bandiera italiana, dato che l’aggressione è avvenuta davanti al Comando dei Vigili del fuoco. Altro elemento emblematico è stata l’assoluta tranquillità dei soggetti durante il fermo di polizia quando si scambiavano risatine e sguardi d’intesa, forse inconsapevoli delle conseguenze di un gesto così grave che li vedrà processati e certamente condannati».