L'istituzione della zona rossa in Calabria è il frutto di freddi numeri e proiezioni, gli stessi che dalla Cittadella, nelle scorse settimane, sono stati trasmessi al ministero della Salute, il quale si è limitato semplicemente ad elaborarli.

 

I criteri erano stati fissati già il 30 di ottobre con una griglia di indicatori che hanno immediatamente inchiodato la regione.

 

Indice di occupazione dei posti letto 

Ad esempio, a pesare principalmente sulla decisione di inasprire le restrizioni vi è il potenziale indice di occupazione dei posti letto: in Calabria oggi la percentuale di occupazione è ferma al 5% per le terapie intensive e all'11% per i posti letto nei reparti di Malattie infettive.

 

Ma le proiezioni elaborate dal ministero della Salute indicano un potenziale trend di crescita nei prossimi 30 giorni. In Calabria nel giro di un mese si potrebbe toccare percentuali superiori al 50% mentre la soglia fissata dal ministero della Salute è del 30% per le terapie intensive e il 40% per i reparti di Malattie infettive.

 

Contagi e focolai

Probabilmente, a preoccupare maggiormente sono i nuovi casi di infezione confermati dalla Regione ma non riconducibili a catene di trasmissione note (137), dati che si integrano con le cifre relative ai nuovi focolai attivi: ben 20 ma con un trend in netta salita. In particolare, i focolai attivi sono 36 ma 20 quelli con una trasmissione a due o più casi epidemiologicamente collegati tra loro e che, quindi, potrebbe generare un aumento inatteso nel numero di contagi.

 

Rischio potenziale

Benché, insomma, il progressivo diffondersi dell'epidemia allo stato produca un basso impatto sui servizi assistenziali è la probabilità di una escalation ad aver indotto il Governo ad adottare misure decisamente più restrittive. È alto ad esempio il rischio di aumento della trasmissione del virus, tuttavia, non gestibile in modo efficace con misure locali, quali ad esempio l'adozione di zone rosse. Una situazione potenzialmente fuori controllo e che sarebbe potuta precipitare nel giro di 30 giorni

 

Il ministero della Salute

Una circostanza confermata anche dal direttore del settore Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza: «La criticità per la Calabria nasce da Rt elevato a 1.84, questo vuol dire che anche se in questo momento non c'è un numero di casi particolarmente elevati, Rt ci porta a pensare che c'è un aumento della trasmissione in atto e quindi ci potrebbe essere criticità nel numero dei casi nel prossimo futuro. Inoltre ci potrebbe essere occupazione delle terapie intensive superiore al 50%. Non c'è ora eccesso di casi ma c'è un trend che va verso la criticità, ma nel giro di 2 settimane la situazione può rientrare».