«Nelle citazioni di questo anno molti milioni sono stati contestati per cessioni di credito di debiti inesistenti, già pagati o comunque sovrastimati oltre agli interessi notevoli, si parla sempre di milioni di euro per decreti ingiuntivi non opposti». Il buco nero della sanità risiede nei doppi pagamenti, un fenomeno molto esteso secondo quanto riferito dal Procuratore regionale della Corte dei Conti, Maria Aronica, nel corso della'inaugurazione dell'anno giudiziario. 

La Corte dei conti presenta il conto

In materia sanitaria - si legge nella relazione - sono state emesse molte citazioni in giudizio per svariati milioni di euro, per circa 45 milioni di euro per i duplici pagamenti per somme non dovute o per interessi. Se si aggiunge anche la contestazione provvisoria (invito a dedurre) per vicende analoghe si giunge a 49 milioni di euro. Se si considerano poi le altre citazioni in materia sanitaria (per somme ultronee di personale e per la gestione dei fitti) per olre 16 milioni di euro, si arriva alla somma di 65 milioni.  

«In  materia di finanziamenti comunitari - spiega il procuratore - abbiamo fatto inviti, citazioni per 17 milioni di euro, di cui 14 milioni di euro per investimenti e circa due milioni di euro in agricoltura. Per quel che riguarda le opere pubbliche la citazione più consistente è stata quella contro Anas per il tratto autostradale Rosarno Mileto che si è reso necessario ricostruire dopo che era stato già realizzato perchè non vi erano le indagini geologiche ed era anche assente il prescritto parere dell'autorità di bacino. Il danno erariale è stato quantificato in 28 milioni di euro».

I fotovoltaici a Cetraro e Tropea

«A servizio dei presidi ospedalieri di Cetrato e Tropea - aggiunge - alcune citazioni sono state compiute per i pannelli fotovoltaici. Anche in questo caso sono stati realizzati senza i necessari permessi vi sono state ordinanze di demolizione. Quindi, opere inutili. Un fenomeno che vorrei ricordare è quello dei centro migranti. Ci sono state due citazioni in giudizio per l'illecita gestione dei centro per l'impiego, una di queste con 42 convenuti per la stipula di convenzioni con soggetti che non avevano i requisiti e quindi sono state pagate prestazioni non rese o non rese completamente». 

Pensioni ai morti

«Un ulteriore fenomeno del pagamento delle pensioni ai deceduti; questo perchè si crea un corto circuito tra il medico curante e l'Inps mentre sul fronte degli enti locali abbiamo registrato ricorso sanzionatori per dissesto. Coloro che hanno contributo al dissesto sono stati chiamati e condannati a pagare una sanzione pecuniaria stabilita dalla legge. Inoltre dall'accertamento della responsabilità deriva l'incandidabilità».

Importi pagati due volte

E ancora: «Le citazioni di questa Procura – aggiunge il procuratore - hanno fatto emergere un quadro desolante aggravato dal deficit che non si è ridotto di misura sensibile dopo oltre 10 anni anzi è sicuramente di molto superiore considerato che non si dispone di bilanci certi. Gli importi pagati e non dovuti per prestazioni già remunerate, quindi pagati due volte, o per prestazioni extra budget non riconoscibili talvolta anche sovrastimate non che per interessi eh indennità al personale non spettanti sono veramente notevoli e ammontano complessivamente ad almeno 61,65 milioni di euro pari ad oltre due terzi del disavanzo sanitario di oltre 91 milioni di euro per l'esercizio 2020.

A ciò si aggiunga che nel 2021 la maggior parte delle risorse assegnate per l'emergenza covid, pari a 115 milioni di euro non sono state utilizzate in quanto ben 77 milioni sono ancora accantonati nei bilanci delle aziende. Anche in questo caso è mancata un'adeguata tempestiva pianificazione perché alcuni interventi programmati si concluderanno a 2022 inoltrato e anche nel 2023».

Contributi usati illecitamente

«L’altro settore in cui vengono investite ingenti risorse pubbliche per lo più di matrice eurounitaria - riferisce il procuratore - è quello dei finanziamenti e contributi pubblici a privati o agli stessi enti pubblici in particolare nel campo dell'agricoltura o della pesca o nel campo degli investimenti. I danni da illecita erogazione o utilizzazione di contributi nel 2021 hanno superato complessivamente la somma di 14 milioni di euro.

Si ricordano i finanziamenti per investimenti aziendali non realizzati, l'illecita gestione di contributi per l'ammodernamento di un hotel di lusso con rendicontazioni non veritiere doppie fatturazioni, indebito utilizzo di finanziamenti per l'ampliamento di un villaggio turistico organizzato in maniera difforme dal progetto, i finanziamenti per corsi di formazione professionale facendo figurare costi non sostenuti ho sostenuto in misura minore quelli per progetti culturali di osservatori sulla ndrangheta per spese non eseguite per le finalità previste o non eseguite nella misura richiesta e ottenuta, le risorse che avrebbero dovuto essere destinate alla promozione del turismo calabrese e invece dirottate su attività non attinenti».