C’è un retroscena nelle modalità di identificazione della coppia che la sera del 3 settembre ha aggredito a Cosenza in pieno centro il piccolo Rayem di tre anni e i suoi due fratelli Housama e Bad. Mentre la polizia era ormai prossima alla loro identificazione, Sarah, la mamma del bimbo, ha casualmente incrociato i due per strada mentre passeggiava con i propri figli, nei pressi della Questura. Il più grande li ha riconosciuti. Il pronto intervento degli agenti ha poi consentito di procedere all’accertamento delle loro responsabilità. Si tratta di due giovani di 24 e 22 anni. Denunciati per lesioni, sono stati allontanati immediatamente dalla Calabria. Si è infatti appreso che i due sono legati da rapporti di parentela con un pentito di camorra e si trovavano in una località protetta del Cosentino. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza visionate dagli agenti della Questura di Cosenza non hanno ripreso la violenza subita dal bambino, ma dai filmati è stato possibile rintracciare diversi testimoni utili alle indagini.

«Non riesco più a dormire»

Nel ripercorrere la vicenda Sarah è ancora molto provata, la voce tremula, ci confessa di aver trascorso insonne le ultime notti. Originaria del Marocco, in Italia dal 2003, oggi abita a Mendicino, alle porte del capoluogo. I suoi bambini sono tutti nati nel nostro paese, mai le era capitata una esperienza del genere. Con fatica ci racconta i momenti del casuale incontro con i responsabili dell’aggressione gli attimi di quel drammatico pomeriggio.