PAOLA (CS) - Un arresto per truffa. Altre undici persone indagate per riciclaggio di denaro. Sequestri di beni per un valore di 2 milioni e 340mila  euro. Questa mattina carabinieri e guardia di finanza hanno eseguito dodici provvedimenti cautelari disposti - su richiesta della Procura della Repubblica - dal  giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Paola nell’ambito dell’inchiesta sull’ammanco di fondi denunciato dai frati minimi del Santuario di San Francesco. Agli arresti domiciliari è finito Massimo Cedolia, 45 anni, promotore finanziario, accusato di essersi appropriato di più di un milione di euro, soldi di un fondo patrimoniale su cui i monaci versavano le offerte dei fedeli. Le indagini erano partite nell’agosto del 2013 a seguito della denuncia presentata in procura dall’economo del santuario. Il promotore finanziario - sostengono gli inquirenti - pur autorizzato ad amministrare il fondo, avrebbe contravvenuto alle direttive dei frati in merito alla gestione del denaro. Secondo la Procura di Paola, Cedolia avrebbe impiegato i soldi per giocare in borsa. Sempre secondo l’accusa, il promotore finanziario avrebbe girato i soldi ad altre persone, alcune delle quali a lui legate da vincoli di parentela. Queste ultime - finite nel registro degli indagati con l’accusa di riciclaggio di denaro - avrebbero poi provveduto a versare i soldi allo stesso Cedolia accreditando le somme su altri conti bancari. Truffa aggravata, falsità in scrittura privata aggravata in concorso, favoreggiamento reale aggravato in concorso ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario i reati contestati a Cedolia. A Cosenza, Napoli, Milano, Diamante, Paola e Praia a Mare, carabinieri e guardia di finanza hanno sequestrato 28 fabbricati, 8 terreni, 10 automezzi e 17 conti bancari e postali.