Svolta nelle indagini sulla morte di Francesco “lupo” Zerbi, il giovane di 34 anni originario di Polistena, deceduto nel maggio del 2014 in seguito ad un terribile incidente stradale avvenuto sulla strada statale Ionio-Tirreno all’altezza del viadotto Sciarapotamo. La Procura di Palmi ha notificato a cinque indagati la richiesta di incidente probatorioAd essere stati iscritti nel registro degli indagati sono Rosario Russotti, classe 1955, Giovanni Mileto, classe 1952, Rocco Natale, classe 1963, Michele Cataldo, classe 1959, e Raffaele Favasuli, classe 1960. 

 

Tutti sono indagati, stando al capo di imputazione formulato dal pm Anna Pensabene, del reato di omicidio colposo e in particolare “quali sanitari in servizio presso l’U.O di Polistena, ed in violazione delle linee guida della scienza medica in materia di gestione e trattamento del trauma toracico grave, in occasione dei due interventi chirurgici cui veniva sottoposto Francesco Zerbi in conseguenza del trauma riportato a seguito di sinistro stradale, con condotta omissiva consistita nella mancata esecuzione di un trattamento chirurgico appropriato mediante approccio in toracotomia sinistra (...) cagionavano per colpa la morte di Francesco Zerbi”. In buona sostanza “Lupo” non è stato operato al torace, nonostante sia stato sottoposto a due interventi chirurgici.

 

Oltre ai gravi danni alla milza infatti, il bomber della Cittanovese ha riportato una emorragia toracica che gli farà aggravare il quadro clinico già compromesso. Subito dopo la morte del giovane polistinese la Procura di Palmi aveva disposto due perizie; una nei confronti dell’autista dell’auto coinvolta nel sinistro e il consulente aveva esclusa qualsiasi responsabilità in capo al conducente dell’automobile. La seconda perizia, quella di tipo medico-autoptico, escludeva qualsiasi responsabilità nei confronti dei sanitari che avevano in cura Zerbi. Ed è per questo che la Procura aveva avanzato richiesta di archiviazione al gip.

 

Una richiesta “bloccata” da una super perizia redatta dal perito della famiglia Zerbi, il medico Massimiliano Cardamone. L’avvocato Guido Contestabile, che rappresenta la famiglia, ha depositato in Procura questa perizia in cui si paventa una responsabilità ai sanitari. Una negligenza che sarebbe costata cara al giovane attaccante. Adesso quindi arriva l’iscrizione nel registro degli indagati per cinque sanitari in servizio, all’epoca dei fatti presso l’ospedale di Polistena. Il pm ha inoltre, chiesto al gip l’incidente probatorio in cui verrà affrontata una perizia medico legale vista la discrepanza fra quella all’epoca redatta dai consulenti del pm e questa depositata dal difensore dei familiari. Adesso il giudice fisserà la data d’udienza per lo svolgimento dell’incidente probatorio e nel frattempo i cinque indagati potranno visionare gli atti in Procura e ricorrere a propri consulenti di parte. I familiari di Ciccio Zerbi avevano chiesto «giustizia e verità» per la morte del congiunto. E la giustizia al momento pare essersi “attivata”.