I primi cittadini dei comuni già sede di strutture sanitarie pubbliche depotenziate chiedono un incontro con il presidente ff Spirlì: «Siano reimmessi nella rete regionale»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
«Chiediamo l’opportunità di poter esporre compiutamente la situazione che i rispettivi territori sono costretti a subire ancora di più in questa emergenza». Chiedono un incontro al presidente facente funzioni Nino Spirlì i 18 sindaci dei comuni già sede di ospedali o di strutture sanitarie pubbliche depotenziate negli ultimi dieci anni.
«Nella battaglia di civiltà per la garanzia del diritto alla salute delle nostre comunità che congiuntamente abbiamo deciso di portare avanti – aggiungono -, ci auguriamo di avere anche la Regione Calabria dalla nostra parte. Chiediamo di poter essere ricevuti in Regione per poter condividere la proposta complessiva di rilancio della sanità finalizzata alla riapertura, alla riattivazione e alla reimmissione dei presidi ospedalieri nella rete regionale».
I 18 primi cittadini si sono già incontrati qualche giorno fa a Cosenza, alla presenza anche di Antonio Belcastro, delegato della Regione Calabria per l'emergenza Covid-19. Si tratta dei sindaci di Cariati, Cassano Jonio, Acri, Rogliano, Mormanno, Praia a Mare, Scilla, Trebisacce, San Marco Argentano, Soveria Mannelli, San Giovanni in Fiore, Firmo, Lungro, Taurianova, Soriano Calabro, Palmi e Oppido Mamertina.