Via le barelle dai corridoi. È di ieri la disposizione che perentoriamente vieta lo stazionamento di pazienti nelle corsie ospedaliere, in attesa di una più adeguata sistemazione nelle degenze. E che paradossalmente confligge con l’edulcorata descrizione fornita dal management aziendale, affidata nei giorni scorsi ad una nota attraverso cui si dava conto di «una gestione positiva del pronto soccorso nonostante il fisiologico aumento degli accessi, stimabile in circa il 10% in più rispetto lo scorso anno».

Stop alle barelle nei corridoi 

A partire da ieri, quindi, non sarà più possibile attrezzare postazioni di fortuna nei corridoi dei reparti, magari con l’ausilio di qualche separé per garantire un minimo di privacy ai pazienti barellati, così come avvenuto nelle ultime settimane, quando il nosocomio cittadino è stato letteralmente preso d’assalto costringendo il personale sanitario ad arrangiarsi per far fronte alla mole di pazienti che non riusciva a trovare sfogo altrove.

Presidio congestionato

Lo ha disposto la direzione sanitaria dell’azienda Dulbecco, d’intesa con il commissario straordinario, confermando – questa volta in una nota interna – la pericolosità della prassi ormai invalsa nel presidio ospedaliero Pugliese che periodicamente sotto la pressione degli accesi si congestiona per effetto della carenza di un adeguato numero di posti letto.

Le barelle nelle stanze

«I pazienti corrono gravi rischi determinati da scarsa assistenza, in caso di emergenza, per impossibilità di utilizzo dei bocchettoni di ossigeno e dei gas medicali» avverte il management aziendale. L’ordine è, quindi, quello di inserire «tutte le barelle che giungono in reparto tassativamente nelle stanze» fino al limite della capienza, ovvero «massimo sei letti per stanza (esigenza dettata dalla necessità)».

Le rassicurazioni

Una comunicazione che in parte conferma, quindi, le persistenti difficoltà esistenti nella sistemazione dei pazienti all’interno delle degenze ospedaliere, malgrado le rassicurazioni fornite dal management aziendale a mezzo stampa secondo cui «un'interazione costante tra i due ospedali» avrebbe garantito «un maggiore flusso di pazienti dal pronto soccorso del Pugliese al polo sanitario universitario». Secondo quanto affermato, le procedure messe in atto consisterebbero nell’attivazione di «un numero di riferimento per conoscere in tempo reale la disponibilità di posti letto a Germaneto» e un «sistema di trasporto con ambulanza tra i due presidi».