Partita la campagna di vaccinazione anti Covid nell'ospedale di Castrovillari. Le prime quindici dosi di vaccino sono state somministrate al personale medico, infermieristico ed oss che su base volontaria hanno aderito alla campagna vaccinale. Nell'ex reparto di ortopedia dello Spoke Ferrari è stata allestita l'area adibita ad accogliere il personale ospedaliero che riceverà le dosi giornaliere che da oggi in poi verranno somministrate con cadenza regolare.

Ad accompagnare la prima dose di vaccino direttamente dalla sede ospedaliera cosentina c'era il dottore Antonio Scalzo, che leha consegnate al direttore sanitario facente funzione, Lello Cirone. «Quello di oggi è momento importante - ha dichiarato il dirigente medico Scalzo - perché è l'inizio di una fase nuova, per ricacciare indietro questa terribile epidemia. Come è giusto che sia si parte dagli operatori sanitari per creare una popolazione immune che possa dedicarsi ancor di più alla tulea della salute della popolazione». Gli ha fatto eco il direttore sanitario ff dello Spoke di Castrovillari, Cirone: «nella storia ci sono dei momenti che rappresentano una svolta e questo simbolicamente lo è. Ci vorrà molto tempo per vaccinare tutte le persone, però abbiamo iniziato e vediamo la luce». I vaccini saranno ospitati in alcuni frigoriferi della farmacia ospedaliera.

Il primo a vaccinarsi è stato Vincenzo Forte, operatore socio sanitario in servizio presso il reparto di Chirurgia: «Oggi è il giorno della svolta per tutti quanti noi, aspettavamo da tanto questo giorno perchè è un momento importante per fare in modo che questo brutto incubo che abbiamo vissuto possa finire una volta per tutte». Altri medici, infermieri dell'ospedale che lavorano in pronto soccorso ed in altri reparti dell'ospedale cittadino hanno avuto accesso alle prime dosi. Per tutti quello di oggi «è l'inizio della fine di un incubo, è giusto vaccinarsi per dare esempio anche agli altri», qualcuno non nasconde «un pò di ansia» nel ricevere la dose di vaccino ma per tutti è «una cosa che va fatta». L'obiettivo per tutti è quello di «immunizzarci - commenta un altro medico del pronto soccorso - per difendere chi ci sta intorno. E' un bene per tutta la comunità».