VIDEO | Le associazioni che rappresentano i genitori di bambini con disabilità o disturbi importanti: «Lunghe liste d’attesa, costretti a viaggiare per un semplice consulto»
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Un reparto in sofferenza e famiglie costrette a spostarsi fuori città o rivolgersi al privato. È quanto sta accadendo all’ospedale di Crotone dove la carenza di personale medico nella Neuropschiatria infantile sta creando forti disagi ai genitori di bambini con disabilità o disturbi importanti.
Liste d'attesa infinite
«Quello che sta accadendo in questo reparto rispecchia perfettamente la situazione della sanità crotonese, ma anche di quella calabrese. Al momento c’è la disponibilità del dottor Salvatore Bagalà, il primario del reparto, che è sempre stato disponibile e super professionale, ma da solo non è ovviamente sufficiente» denuncia Alessia Sisca, presidente della sezione crotonese dell’Associazione italiana persone Down.
I problemi del reparto si riversano ovviamente sulla qualità del servizio offerto alle famiglie, costrette a lunghe liste d’attesa per visite, consulti o anche per la prescrizione di farmaci importanti: «Ho chiamato in questi giorni perché mio figlio deve iniziare una terapia farmacologica, mi hanno dato la prima disponibilità a marzo. A mio figlio però il farmaco serve adesso perché è iniziata la scuola» aggiunge Nadia Maugeri, presidente dell’associazione Noi per te.
Famiglie costrette a viaggiare
Eppure, la figura del neuropsichiatra infantile è importantissima per questi piccoli pazienti: «Serve per una prima diagnosi, per la terapia, per il confronto con la scuola e con le attività che i ragazzi e i bambini possono svolgere. Quindi, è una specialità non marginale ma fondamentale» prosegue Sisca.
In assenza del servizio, molte famiglie devono rivolgersi al privato o spostarsi fuori regione, con ulteriori costi che non tutti però sono in grado di sostenere: «Si tratta di spese enormi sia a carico dei genitori che a carico del sistema sanitario regionale» commenta ancora la presidente di Aipd.
«Intanto, non abbiamo una presa in carico globale e ora siamo tutti rimasti sprovvisti di questo servizio proprio all’inizio dell’anno scolastico, quando i nostri ragazzi hanno bisogno di essere seguiti» si sfoga Maugeri.
Famiglie pronte a denunciare
Le associazioni che rappresentano le famiglie del Crotonese con bambini che necessitano di essere seguiti da un neuropsichiatra (tra questi: bambini autistici, con sindrome di Down, con disturbi del comportamento e del linguaggio) hanno cercato una interlocuzione con il commissario dell’Asp di Crotone, Domenico Sperlì: «Ci ha detto che non ci sono soluzioni al momento perché l’azienda sanitaria non ha medici disponibili» ci riferisce Sisca.
La presidente di Io per te, ricorda poi un altro disservizio che si sta registrando a Isola di Capo Rizzuto, dove da oltre un anno la fisioterapista che era in servizio nell’ambulatorio dell’Asp è andata in pensione e nessuno ha preso ancora il suo posto: «Abbiamo fatto reclami, inviato Pec e ad oggi ci sono dieci famiglie con bimbi con disabilità gravissime sprovviste della fisioterapista. C’è chi è riuscito a superare il disservizio, pagando privatamente la terapia, ma c’è anche chi, non riuscendo a pagare, ora si ritrova con una bambina che sta regredendo».
Intanto, i genitori sono determinati a portare avanti la loro battaglia, in ogni sede: «È finito il tempo dei sit-in o dei comunicati stampa, ora bisogna agire e siamo pronti a presentare una denuncia per interruzione di pubblico servizio».