VIDEO | Il commissario dell’Asp pitagorica ha annunciato anche lavori di ristrutturazione in alcuni reparti, tra cui quello di oncologia e l’avvio di un progetto di telemedicina
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«A breve saranno cantierizzati i lavori per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso, mentre sono stati appaltati i lavori per la Casa della salute di Mesoraca, finalmente dopo tanti anni». L’annuncio del commissario dell’Asp di Crotone, Domenico Sperlì, sull’ospedale San Giovanni di Dio arriva nel corso dell’incontro con il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in visita oggi al nosocomio cittadino.
Sperlì fa sapere anche che «c’è un progetto per la ristrutturazione di alcuni reparti, tra i quali quello di Oncologia» perché non è più accettabile anche dal punto di vista logistico che «l’aria di degenza sia situata su un piano e il Day Hospital su un altro».
Il commissario afferma poi che sono ripartiti gli screening oncologici, dopo lo stop dovuto al Covid, e annuncia l’avvio di un nuovo progetto di telemedicina e patologie croniche, di cui l’Asp pitagorica è azienda capofila: «È stato già visionato dal Dipartimento regionale della Tutela della Salute, che lo ritiene un progetto assolutamente valido e sarà condiviso con le altre Asp, alle quali chiederemo adesione e collaborazione».
Sperlì si è detto poi intenzionato a sfruttare le possibilità offerte dal Pnrr «per la creazione delle Case e degli ospedali di comunità, per venire incontro all’esigenza di diffondere la medicina sul territorio: dobbiamo arrivare a una medicina di prossimità e non deve essere il paziente che deve spostarsi, ma devono essere i professionisti e i servizi che devono andare più vicini i cittadini».
In questo nuovo sistema di avvicinamento territoriale, «quando parliamo di Case di comunità, il concetto di guardia medica come presidio deve essere superato perché tutto deve essere integrato in un sistema che possa offrire servizi al cittadino indipendentemente se rientra in attività di postazione. Altro punto nodale è il ruolo dei medici di medicina generale – che vanno coinvolti e sensibilizzati in questa operazione -, attraverso i quali il cittadino possa usufruire dei servizi, che consentono di dare risposte alle esigenze dei pazienti, senza obbligarli a spostamenti che a volte, per le condizioni orografiche del territorio, non sono sempre agevoli».