Ancora silenzio davanti ai giudici. Le quattro persone finite ai domiciliari dopo il blitz congiunto di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di finanza, che ha smantellato una rete di insospettabili coinvolti in un giro di usura con interessi da capogiro si sono avvalse della facoltà di non rispondere di fronte alle domande del Pm Serracchiani e del Gip Colitta che li hanno interrogati in video conferenza mentre erano collegati dalla sala della polizia giudiziaria del commissariato di pubbblica sicurezza della città del Pollino.

Filomena Cerchiara, Antonio Lombardi, Paolo Mari e Valerio Cosentino hanno scelto il silenzio come gli altri finiti in carcere a seguito dell'inchiesta sul giro di prestiti di denaro con interessi fino al 400%. Ora il nucleo di avvocati composto da Ernesto Bello, Luca Donadio, Roberto laghi e Ninì Bloise procederà con la richiesta del riesame al tribunale della libertà di Catanzaro.

Intanto il sindaco, Domenico Lo Polito, ha commentato i risultati dell'operazione Pacta sunt servanda rivolgendo un «grazie alle forze dell’ordine ed alla magistratura» che «hanno ancora una volta affermato la presenza dello Stato sul nostro territorio. Un reato così odioso come l’usura, che lascia dietro di se il sapore acre della sconfitta sociale, merita una presa di coscienza collettiva. Ho motivo di ritenere che questa indagine rappresenti solo la punta dell’iceberg e l’auspicio è che si vada a fondo del fenomeno». Il sindaco ha incitato i tutori della legge a «continuare nella strada intrapresa, e ci vedranno sempre al loro fianco»