Nove condanne da tre anni a un anno e quattro mesi. E’ terminato così al Tribunale di Lamezia Terme il processo scaturito dall’operazione Arianna 2 scattata nel 2014. L’inchiesta riguardò un traffico di droga che da Lamezia avrebbe allungato i suoi tentacoli anche nel resto d’Italia con due importanti basi operative a Milano e Roma.

 

Fondamentali nelle investigazioni il ruolo di una carta prepagata intestata a terzi ma utilizzata da Gino Daponte, considerato il capo del gruppo criminale. Da questa è stato possibile ricostruire la rete dello spaccio e i proventi visto che questi venivano depositati dagli adepti proprio su questa carta. Per il deus ex machina Gino Giovanni Daponte la condanna è stata di tre anni di reclusione e sei mila euro di multa. Due anni di reclusione e quattro mila euro di multa per Antonio Daponte, due anni e due mesi di reclusione e sei mila euro di multa a Peppino Daponte.


A Peppino Marrazzo, invece, è stato inflitto un anno e quattro mesi di reclusione e due mila euro di multa, ad Antonio Angelo Fazzari un anno, quattro mesi e dieci giorni di reclusione e due mila euro di multa, a Marco Lento, due anni e due mesi di reclusione e 4 mila euro di multa. E poi, ancora a


Giovanni Leoni due anni e due mesi di reclusione e 4 mila euro di multa, a Umberto Bonati due anni e due mesi di reclusione e quattro mila euro di multa. A Francesco Salvatore Pontieri, infine, due anni di reclusione e quattro mila euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali.