Svolta nell’omicidio di Stefano Piperno di Nicotera, il 34enne la cui auto ed il cadavere sono stati trovati carbonizzati nel giugno scorso in località “Britto” nei pressi del campo sportivo della frazione Preitoni. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Tropea e del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia (con la cooperazione della sezione Crimini violenti del Ros) stanno infatti dando esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Vibo nei confronti di Francesco ed Ezio Perfidio, padre e figlio. Omicidio e distruzione dell’auto e del cadavere mediante incendio le accuse contestate.

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Il cadavere e l'auto rinvenuti carbonizzati

Stefano Piperno aveva lasciato la sua abitazione martedì 19 giugno alle 15.30 per recarsi a lavoro in un centro di accoglienza per stranieri dove si occupava di alfabetizzazione dei migranti.  Un luogo dove Stefano, però, non è mai arrivato.  La Fiat Punto di colore grigio – ritrovata bruciata in località Britto di Preitoni - apparteneva al padre di Stefano Piperno ed era in uso al giovane. Il cadavere all’interno dell’automobile è stato ritrovato sul sedile anteriore, lato passeggero, che agli occhi dei vigili del fuoco e dei carabinieri giunti sul posto è apparso reclinato. Le indagini sono state coordinate dal pm della Procura Filomena Aliberti. L’esame autoptico era stato invece affidato al medico legale Katiuscia Bisogni.

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