Lamezia, ucciso dal “rivale” in amore: confessa l’assassino dell’ex guardia carceraria

Gelosie e una separazione non accettata dietro l’omicidio avvenuto questa notte a Sambiase. La vittima colpita a bruciapelo e a distanza ravvicinata 

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di Tiziana Bagnato
20 ottobre 2019
18:11
Il luogo del ritrovamento del cadavere
Il luogo del ritrovamento del cadavere

Una separazione che non riusciva ad accettare fino alla scoperta che la sua ex moglie aveva ricominciato una vita proprio con l’ex guardia carceraria Angelo Pino e la decisione di uccidere “il rivale”. Sarebbe questo il movente dietro il drammatico omicidio avvenuto questa notte a Lamezia Terme, davanti alla Chiesa di Maria Santissima delle Grazie a Sambiase. Dopo ore di interrogatorio da parte dei Carabinieri l’assassino,  Giuseppe Guadagnuolo, di 54 anni, avrebbe confessato l’omicidio, da come sarebbe nato fino alla dinamica. Nel tardo pomeriggio i Carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica.

Il delitto

Le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno consentito di accertare che l’uomo, dopo aver pedinato l’ex moglie, aveva raggiunto l’uomo che stava rincasando alla guida della propria auto dopo aver trascorso la serata con la donna. Accecato dalla forte gelosia Guadagnuolo ha esploso con una pistola clandestina calibro 7,65 tre colpi ferendo mortalmente al petto Pino.  


La telefonata anonima al 112

Poi la telefonata anonima giunta al 112 che segnalava quel cadavere abbandonato in un auto nei pressi della chiesa e l’intervento dei carabinieri che ci hanno messo ben poco a chiarire la dinamica. Le indagini sono state affidate ai militari della Stazione di Sambiase, agli uomini del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme oltre agli uomini del Nucleo investigativo del Gruppo hanno da subito ricostruito la dinamica. Intanto è scossa la comunità di Sambiase. Pino era una persona conosciuta da tutti e descritta come uomo per bene, estraneo ad ambienti malavitosi e criminali. Ecco perché da subito la pista battuta dagli investigatori è stata quella passionale.

Comunità sotto choc

Incredulo e amareggiato anche don Pino, parroco della Chiesa davanti alla quale è stato compiuto l’omicidio. Quando è arrivato stamattina per aprire la parrocchia era stata già portata via l’auto a bordo della quale l’uomo è stato ucciso e tolti i sigilli dei Carabinieri. Quando gli è stato detto che proprio lì, davanti all’ingresso della sua chiesa, un uomo era stato ucciso brutalmente stentava a farsene una ragione.

 

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