Omicidio Ienco, il diabolico piano dei due amanti nei messaggi whatsapp VIDEO

Agli atti ci sono anche i messaggini whatsapp tra Sabrina Marziano e Agostino Micelotta. Una settimana prima dell’omicidio spunta la frase: ‘On viju l’ura u pulizzamu amò’
4 novembre 2015
14:09

28 anni lei, Sabrina Marziano, 21 anni Agostino Micelotta: è il profilo dei due diabolici amanti che la notte del 25 ottobre hanno assassinato Ernesto Ienco, 31 anni, marito di lei. Un omicidio forse annunciato, in ogni caso premeditato. È quanto emerge dalla lettura delle 66 pagine di ordinanza, emessa ieri dal Gip di Locri, dopo la fine dell’interrogatorio di garanzia.

 


Nel provvedimento, così come si riporta anche il Quotidiano, si riassumono i momenti del delitto e si ricostruisce per sommi capi la storia amorosa dei due amanti diabolici di Riace.

 

Agli atti ci sono i messaggini whatsapp tra Sabrina Marziano e Agostino Micelotta, a dimostrazione del loro amore e del desiderio di farsi una vita insieme senza nessun ostacolo. Circa una settimana prima dell’omicidio spunta la frase più agghiacciante: «On viju l’ura u pulizzamu amò» e «domenica speriamo». 

 

Ernesto Ienco quella tragica sera rientrava da una festa nuziale. La moglie era rimasta a casa, da sola. E proprio dall’interno dell’abitazione partono i quattro colpi di fucile che uccidono l’imprenditore. Al vaglio l’ipotesi che in casa ci fosse anche Agostino Micelotta, colui che viene indicato come l’uomo che ha azionato l’arma.

 

La donna riferisce di avere sentito due colpi soltanto mentre lei stava dormendo nel letto. Dice di aver chiamato la madre per chiedere del padre e dire di andare subito da lei. Il genitore parte da Guardavalle in direzione di contrada Iannino, preleva la figlia, dopo essersi reso conto di quanto era successo, e via di corsa all’ospedale di Soverato per un malore accusato dalla stessa, abbandonando il luogo del delitto ancor prima di avvisare i Carabinieri, cosa che fa il padre, solo quando gli stessi, a bordo dell’auto del genitore si trovano tra Monasterace e Guardavalle.

 

Sabrina Marziano, nei vari interrogatori e non solo, tenta in ogni modo di discreditare in tutti i modi la personalità del marito per indirizzare le investigazioni verso altri moventi. Tira in ballo frequentazioni della vittima con personaggi che sarebbero in odor di ‘ndrangheta, cita particolari circa il possesso di armi da parte dello stesso marito e l’uso di spacciare stupefacenti.

 

 

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