Omicidio Bruzzese, la testimone: «Ecco come l’hanno ucciso»

La titolare di un ristorante sulla stessa via dell’agguato ricostruisce i drammatici momenti: «Ho paura, mi sento meno sicura»

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di Redazione
28 dicembre 2018
09:51
Il luogo del delitto
Il luogo del delitto

«C'erano due persone che sparavano contro il muro, saranno state pistole giocattolo...». È la risposta che la donna sulla quarantina a passeggio con il cane, ha dato ai titolari del ristorante 'Da Sante' in via Bovio a Pesaro, appena usciti dal locale dopo aver sentito una serie di botti «che sembravano petardi» la sera di Natale. Poco dopo, proseguendo per la stradina stretta la donna ha invece scoperto il cadavere di Marcello Bruzzese, 51 anni, fratello di un pentito della 'ndrangheta, in regime di protezione in città, crivellato di colpi nell'auto, con una gamba fuori dello sportello. «Chiamate la polizia, l'hanno ammazzato...», ha urlato, tornando di corsa nel ristorante.


È la moglie del titolare della trattoria a raccontare quegli attimi di choc mentre lei e il marito stavano chiudendo: la 'testimone', precisa, non ha incrociato i due 'sicari' - che avevano il volto coperto da cappelli, bavero alto e forse sciarpe - ma li ha visti da lontano senza avere la possibilità di scorgerne i connotati, anche perché la via è buia in quel tratto. Si era appena consumato un agguato di stampo 'ndranghetista in cui il 51enne, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese, è stato raggiunto da almeno 15 dei circa 30 colpi cal. 9 esplosi dalle pistole di due killer poi scappati a piedi.



«La donna a spasso con il cane ha visto da lontano quei due uomini, quasi dalla parte opposta della via, sembrava che stessero andando verso di lei ma poi si sono diretti dall'altra parte, verso via Cairoli. La strada è buia in quel tratto - osserva -, ci ha detto che non era riuscita a vedere chi erano... è salva per miracolo, quella è gente senza pietà». Il ristoratore poi è andato con la passante vicino al garage, mentre la moglie chiamava le forze dell'ordine. Al ristorante conoscevano "di vista" la vittima, «capitava a pranzo...ma non possiamo dire nulla di questa persona, piuttosto tranquilla, non abbiamo mai visto nulla di strano, neanche la polizia che controllasse la casa...».


«Non sono felicissima di quello che è accaduto - ammette la ristoratrice - mi fa paura..., non pensi mai di sentire degli spari, qui non ci sono sparatorie. Sotto le feste di Natale pensi ai petardi, a una bravata di ragazzi. Se ora ci sentiamo meno sicuri? Penso di sì».


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