La guardia di finanza aveva sequestrato i presidi di protezione a due imprenditori che li rivendevano a prezzi gonfiati
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Nei giorni scorsi, la guardia di finanza di Lamezia Terme al fine di contrastare le condotte di chi, approfittando dell’attuale situazione emergenziale, attua pratiche commerciali disoneste, aveva sequestrato 905 mascherine commercializzate al pubblico a 15 ovvero 11 euro, a seconda della tipologia, con un ricarico finale pari al 2142% del prezzo di mercato, procedendo, altresì, alla denuncia di due imprenditori.
La Procura di Lamezia ha ora chiesto ed ottenuto, dal giudice per le indagini preliminari, il sequestro preventivo e l’autorizzazione alla vendita coattiva immediata dei dispositivi di protezione individuale che, stante l’emergenza sanitaria in corso, assurgono a beni di prima necessità, deperibili nelle more della definizione del procedimento.
Le fiamme gialle, così, hanno dato esecuzione al decreto di vendita coattiva immediata emesso dal procuratore Salvatore Curcio, e dal sostituto procuratore Emanuela Costa, che ha disposto la vendita a valore di mercato di 654 mascherine a favore dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro e le restanti 246 del presidio ospedaliero unico di Lamezia Terme.