Ore 18 e 30 circa. Nonostante le temperature alte e l’umidità non lascino scampo sul lungomare di Falerna Marina le mascherine al volto non sono poche. Il bilancio del primo giorno di applicazione dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che impone l’uso del dispositivo di protezione dalle 18 alle sei del mattino all'aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali, nonché nelle aree pubbliche che si prestino alla formazione di assembramenti, non è andato poi malissimo.

 

Qualcuno guarda perplesso l’orologio, qualcun altro ancora asserisce di non guardare tv e giornali perché in vacanza e di non sapere nulla. Ma tra immigrazione di ritorno, molti bagnanti e qualche turista doc la paura di un contagio venuto da fuori è tangibile e porta ad essere cauti e ad adempiere alle prescrizioni del ministero. «Solo così ci possiamo salvare», dice un uomo. «I casi sono in aumento. Dobbiamo pensare a tutti, anche a noi anziani che siamo i più fragili – aggiunge un pensionato – io penso anche alle scuole, chissà se riapriranno. E se non riapriranno i genitori come gestiranno i bambini?».

 

Qualcuno tira fuori la mascherina dalla tasca: «Ora è obbligatoria? Non lo sapevo, ma la porto sempre». Il sindaco di Falerna loda l’iniziativa, specie per quanto riguarda la fascia oraria scelta: «Sembra costruita ad hoc su Falerna – dice Menniti – è questo l’orario in cui il lungomare inizia affollarsi, con i bagnanti che rientrano dal mare, chi va a fare una passeggiata o mangiare un gelato, fino poi a cena e dopo cena. Hanno fatto una scelta azzeccatissima».

 


Ieri sul lungomare niente controlli, gli chiediamo se bisognerà aspettarsi una raffica di sanzioni: «Dipenderà dal buon senso dei cittadini, cosa che spesso non hanno».