Non si vogliono arrendere i ristoratori di Catanzaro che anche dopo l’ultimo dpcm del governo che impone la chiusura alle ore 18, provano a riorganizzarsi. Particolarmente penalizzati sono pub e lounge bar che svolgono la loro attività di notte e che oggi hanno tentato l’apertura a pranzo. 

«Rispetto ai colleghi che non possono fare asporto o consegna a domicilio – ha spiegato Marco Rizzitano, titolare del “Rizzi’s”, come chi serve cocktail o fa cucina espressa, nella sfortuna, siamo fortunati perché in qualche modo possiamo tentare di riorganizzarci».  

«Combattiamo l’alcolismo non il covid»

Riuscire a sopravvivere però sarà difficile poiché tra lavoratori in smart working e paura da contagio i clienti non sono tanti e la paura di perdere tutto si fa sempre più reale.

«Questo è l’ennesimo colpo al cuore – ha detto Luigi Rotella, titolare “Ousider House” – che colpisce nel profondo perché questa situazione ci ha veramente distrutti. Non sono state previste ancora forme di aiuto – ha aggiunto – hanno fatto una sorta di lockdown, ma solo per i locali. È terrificante. Sembra che siamo davvero noi la causa di assembramenti. Sembra che stiamo combattendo l’alcolismo, non il covid».

«Non ho parole, forse l’unica cosa che mi viene da dire – ha detto Michele Lopez, titolare “Irish Pub” riferendosi a chi ha redatto il decreto – è che sono una massa di imbecilli».

Il sindaco: «Dpcm troppo restrittivo e penalizzante»

«La chiusura alle 18 di tutti i bar e ristoranti, quella assoluta imposta alle palestre e alle attività teatrali e cinematografiche, stabilite dal Governo con l’ultimo Dpcm nell’urgenza di adottare misure fortemente restrittive che aiutino a tamponare l’emergenza sanitaria, rappresentano un provvedimento troppo penalizzante per queste categorie». Queste le parole del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, espressa attraverso un comunicato stampa, all’indomani dell’ultimo Dpcm del Governo.

Concrete misure di ristoro

«È chiaramente legittimo e giusto prevedere forme, anche forti, di contenimento dei contagi- si legge nelle nota -, ma accanto a questo la Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe già dovuto individuare concrete misure di ristoro economico per chi è stato già duramente provato nei mesi di lockdown totale. Mi auguro lo faccia il più presto possibile, ma nel frattempo non posso tacere il fatto che il Governo abbia fallito in una delle sue missioni: essere credibile nei confronti della gente».

Vicinanza e sostegno 

«Esprimendo la mia vicinanza a tutti gli esercenti della ristorazione, ai gestori delle palestre, ai lavoratori dello spettacolo, - ha dichiarato il primo cittadino - mi unisco alle tante altre voci di disappunto e protesta, regionali e nazionali, nei confronti di una misura eccessivamente restrittiva e penalizzante. Auspico che si possa individuare il giusto compromesso per non affossare la nostra economia».