L’allarme

Carceri Calabria, è emergenza tra aggressioni, suicidi e sovraffollamento. Il garante: «In 6 mesi oltre 5mila eventi critici»

VIDEO | Popolazione carceraria in sovrannumero nei penitenziari di Castrovillari, Locri, Cosenza e Crotone. A Catanzaro, Paola, Palmi e Vibo Valentia poco personale. Il garante annuncia azioni per rimuovere le barriere in plexiglass: «Situazione inaccettabile»

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di Luana  Costa
1 agosto 2024
14:07

Istituti penitenziari sovraffollati e privi di un sufficiente numero di personale per garantire dignitose condizioni di vita a chi sconta la pena in carcere. C'è tutto questo nella relazione semestrale illustrata questa mattina dal garante regionale dei diritti dei detenuti, Luca Muglia, che aggiorna quella annuale. «Non solo si conferma il trend di quelle precedenti ma indica come in alcuni settori si assista anche un aggravamento della situazione generale» ha sottolineato Muglia.

Secondo quanto si legge nella relazione e riferito dal garante, tra gli istituti penitenziari che in Calabria registrano alti livelli di sovraffollamento ci sono Castrovillari (con 162 detenuti su una capienza di 122), Locri (con 127 detenuti con una capienza di 86), Cosenza (con 286 detenuti su una capienza di 220) e Crotone (con 129 detenuti su una capienza di 99). Tra quelli che invece scontano gravi carenze di organico si annoverano Catanzaro (-86), Paola (-27), Palmi (-36), Vibo Valentia (-41) e Cosenza (-42).


«In Calabria dei nuovi assunti distribuiti nelle varie regioni ne arriveranno non più di 70 nei prossimi mesi» ha chiarito il garante. «E quindi un numero assolutamente esiguo. È evidente che se non si rafforza l'organico di polizia penitenziaria accade quello che sta accadendo in questo momento». Sono stati 5.306 gli eventi critici registrati nei primi sei mesi dell'anno all'interno dei penitenziari calabresi, che includono i tre suicidi - l'ultimo avvenuto a fine giugno nel carcere di Paola (nel 2023 erano stati quattro) -, 80 tentati suicidi, 225 atti di autolesionismo e 75 aggressioni fisiche al personale di polizia penitenziaria. 

«Questi numeri sono particolarmente allarmanti e restituiscono un quadro rispetto al quale purtroppo non si è intervenuti in alcun modo» ha aggiunto Muglia che ha poi evidenziato come il 40% della popolazione carceraria calabrese è reclusa in applicazione di una misura cautelare mentre si è registrato un aumento dei minori ristretti (+23%) per effetto del decreto Caivano.

Sul fronte delle Rems seppur plaudendo alla messa a regime - ancora parziale - di quella di Girifalco con l'attivazione di 20 posti, criticità sono state evidenziate nelle procedure di collocamento con attese che superano i due anni. All'attenzione del garante regionale, infine, i casi dei penitenziari di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria in cui persiste la presenza di barriere in plexiglass. «Se a breve non avrò risposte attiverò la commissione sui diritti umani fondamentali del Senato per far emergere questa situazione» ha annunciato Muglia. «Nel 2024 non è possibile murare vive persone all'interno di una camera detentiva con queste temperature estive».

Giornalista
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