Il Tar della Calabria, presidente Giovanni Iannini ed estensore Arturo Levato, ha respinto il ricorso avanzato da Fernanda Giglotti, ex sindaco ed ora consigliere comunale di Nocera Terinese, e  Silvana Gallo, in merito all’ordinanza di demolizione di un manufatto di sua proprietà e all’asservimento di superfici ricadenti nel comune.


La vicenda risale al 2018 quando l’amministrazione emise un ordine di demolizione per abuso edilizio contro la Gigliotti, consigliere di opposizione nel gruppo “Il Paese che vogliamo”. Gigliotti che negò di avere commesso alcun abuso parlò di rappresaglia politica tanto che la vicenda conquistò anche i titoli della cronaca nazionale. Ma Massimo Pandolfo, che vestì all’epoca la fascia tricolore per pochi mesi, smontò la cornice all’interno della quale era stato costruito l’ipotetico “complotto” dimostrando che non si era ancora insediato quando l’ordinanza era stata emessa.


Nella sentenza del Tar della Calabria si legge ora che l’opera edilizia della quale è proprietaria Fernanda Gigliotti non è «rispettosa della disciplina urbanistica, stante l’assenza in capo all’esponente della disponibilità di un’area con estensione pari ad almeno mq 10.000, per come disposto dall’art. 52, comma 2, L.R. n.19/2002 e dall’art. 170 del Regolamento edilizio urbanistico, annesso al Piano Strutturale Comunale approvato con deliberazione consiliare del 9.07.2011».


Il Tribunale evidenzia anche che «dal contratto di affitto di fondo rustico del 4.09.2018 agli atti del Comune di Nocera Terinese non pare evincersi la presenza di alcun precetto negoziale di asservimento volumetrico, funzionale al raggiungimento dell’unità colturale minima prescritta dal richiamato regime giuridico».
In sintesi il manufatto avrebbe avuto autorizzazione come deposito agricolo ma sarebbe stato invece adibito ad uso civile con stanze regolarmente arredate.


Ora scoppia però una nuova grana per l’ex sindaco che a causa del contenzioso con l’ente potrebbe dovere lasciare la carica di consigliere per incompatibilità.