La polemica

«No, Fedez a Reggio no»: parroci e portatori della Madonna contro il concerto del rapper in occasione della festa della città

VIDEO | Le celebrazioni in onore di Maria della Consolazione dal 14 al 17 settembre prevedono ben sette live di altrettanti artisti e cantanti famosi. Tra questi anche l’ex marito di Chiara Ferragni, ma la sua partecipazione sta suscitando perplessità: «I suoi testi sono provocatori e inadatti»

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di Redazione Cronaca
8 settembre 2024
10:49

No, Fedez no. La festa della Madonna della Consolazione che dal 14 al 17 settembre animerà Reggio Calabria, si apre a una polemica che già rimbalza sulla stampa nazionale: i portatori della venerata effige di Maria e i parroci si schierano apertamente contro la partecipazione del rapper allo spettacolo della serata finale, quella di martedì 17 settembre.

«Assistiamo a un dibattito scomposto, surreale, troppo spesso slegato dalla pietà popolare, dalle nostre tradizioni, dalla nostra storia». Così in una nota il presidente dell’associazione portatori della Vara Gaetano Surace. «Negativamente colpiti dalla scelta artistica compiuta», i portatori, attraverso il loro rappresentante, hanno deciso di prendere carta e penna per rivolgersi direttamente all’ex marito di Chiara Ferragni.


«Caro giovane amico – si legge nella missiva – sappi che noi portatori, d’ogni età, nulla abbiamo contro di te o il tuo talento. A noi suscita parecchie perplessità sapere che sarai tu, e le tue canzoni, a concludere, nella notte del martedì, la nostra festa, la Festa della nostra Mamma. I contenuti dei tuoi testi non hanno nulla da spartire con i festeggiamenti settembrini, tanto amati ed attesi dal popolo reggino. Pertanto, giacché oramai certa è la tua presenza nella nostra Città, desideriamo suggerirti d’inserire in scaletta il “Cantu di Portaturi”, del quale siamo pronti a farti pervenire testo e spartito. Lascia che il cuor tuo venga accarezzato dal materno sguardo della Madonnina nostra. E chissà che, almeno Tu, non riesca a comprendere il significato di quelle parole che ogni anno Mons. Salvatore Nunnari “urla” nell’ultima Santa Messa del sabato della Festa, all’Eremo: Reggio è di Maria».

Al coro di critiche per la scelta di ingaggiare Fedez per la serata finale della festa della città dello Stretto, si è aggiunto don Giovanni Gattuso, della parrocchia San Nicola e Santa Maria della Neve, che invece ha preferito rivolgersi, sempre con una lettera, al sindaco Giuseppe Falcomatà. «Egregio Signor Sindaco – si legge – le scrivo in qualità di uomo, cristiano e sacerdote, sentendo il dovere di esprimere il mio dissenso sulla decisione di invitare l’artista Fedez nell’ambito dei festeggiamenti civili legati alla solenne celebrazione della Beata Vergine Maria della Consolazione, padrona della nostra amata città. Questa festività ha un significato profondo per la nostra comunità». E ancora, scrive il parroco: «Come uomo e sacerdote, avverto la necessità di esprimere il mio disagio per la scelta di un artista il cui stile e messaggi, per quanto legittimi nel contesto della libera espressione artistica, appaiono lontani dai valori che questa celebrazione incarna. Fedez, noto per il suo linguaggio provocatorio e le sue prese di posizione spesso divisive, rischia di compromettere l’armonia e la spiritualità di questo momento sacro, distruggendo la connessione profonda tra la comunità e la sua patrona. Credo che sia fondamentale mantenere una coerenza tra gli eventi proposti e il significato religioso della celebrazione. Per questo, chiedo all’Amministrazione un ripensamento sulla scelta dell’artista».

La stringata replica del sindaco è arrivata ieri a margine della presentazione del cartellone della kermesse musicale che prevede sette concerti gratuiti che scandiranno il programma di eventi che accompagnerà i festeggiamenti religiosi in onore della Madonna della Consolazione. «Questione di gusti», ha tagliato corto Falcomatà, che ha preferito gettare acqua sul fuoco. «Credo - ha continuato - che vada posto l’accento positivo sul fatto che quest’anno si stanno offrendo alla città sette concerti piuttosto che due. Per il resto, ci troviamo nell’ambito dei gusti personali e della libertà di pensiero e di espressione, che è legittima».

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