Attirato dalle urla di un gruppo di turisti su un motoscafo che stava affondando, Francesco li ha raggiunti a bordo del suo pattino. Al suo ritorno i bagnanti che hanno assistito alla scena lo hanno accolto con un'ovazione (ASCOLTA L'AUDIO)
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Ha salvato sei persone che rischiavano di annegare, tra loro anche una bambina di 4 anni. È accaduto domenica scorsa a Nicotera Marina, nel Vibonese: protagonista del salvataggio che ha tenuto col fiato sospeso i numerosi bagnanti presenti in spiaggia è stato un bagnino di appena 16 anni, Francesco Migale. «Appena ha sentito le urla al largo, non ha esitato un minuto: ha preso il pattino e ha remato fino a raggiungerli», racconta orgogliosa la sua mamma, Katia, che è anche la proprietaria del lido – “El Marocco” - in cui Francesco lavora come bagnino.
È al suo primo anno di esperienza. Uno di tre gemelli, appena compiuti 16 anni ha deciso di prendere il brevetto da bagnino per dare una mano nell’attività di famiglia durante la stagione estiva. Affianca il padre, anch’egli bagnino, il quale a mezzogiorno di domenica si era momentaneamente allontanato dalla postazione. È a quel punto che Francesco sente le urla provenienti dal mare.
Arrivano da un gruppo di turisti, cinque adulti e una bambina di pochi anni, i quali erano a bordo di un motoscafo che stava imbarcando acqua fino a rischiare di affondare completamente. Quando Francesco prende il pattino, i malcapitati sono già in acqua. Per prima afferra la bambina e la riporta subito sulla spiaggia. Poi tocca alle donne, intanto gli uomini riescono a nuoto a raggiungere la riva. Sono tutti in salvo. Nel frattempo arriva il papà di Francesco che dà una mano e riesce a recuperare anche il motoscafo, evitando che vada a fondo.
Ad attendere Francesco sulla spiaggia, i bagnanti che hanno assistito alla scena e gli hanno tributato un sentito applauso. Superato il momento di grande paura, nel pomeriggio il gruppo di turisti messo in salvo dal giovane bagnino – provenienti dal nord Italia – è tornato a ringraziarlo. Per lui, un’esperienza sicuramente da ricordare nel suo primo anno di lavoro. «Ho fatto solo il mio dovere», commenta oggi Francesco, timidamente. Mentre già tiene di nuovo gli occhi puntati sul mare, pronto – qualora ce ne fosse bisogno – ad intervenire.