VIDEO | A fine aprile la Regione ha presentato il piano antincendi boschivo. Anello debole è Calabria Verde con un esercito di 4.400 dipendenti ma la maggior parte dichiarati inidonei
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Nell’anno nero delle emergenze incendi, in Calabria sono andati in fumo oltre 28mila ettari di boschi. In maggior numero nella provincia di Reggio Calabria dove i roghi hanno devastato per giorni intere aree boscate. La Regione a fine aprile ha approvato il nuovo piano antincendi. Il documento oltre a contenere la programmazione, indica rischi e criticità
In primo luogo, anello debole è Calabria Verde, con un esercito di 4.400 dipendenti ma la maggior parte dichiarato inidoneo alle mansioni antincendio. «Il piano Aib viene presentato ogni anno - ha chiarito il consigliere regionale Raffaele Mammoliti - però a consuntivo facciamo la conta di quanti roghi ci sono stati, di quanti ettari di terreno sono stati distrutti. Io vorrei ricordare che la Calabria ha il maggiore indice di patrimonio boschivo andato in fumo e, quindi, di incendi che si sono verificati».
Il consigliere regionale, ha nei giorni scorsi depositato una interrogazione per chiedere misure straordinarie in previsione della stagione estiva. Già giugno ha portato in Calabria temperature torride: «Noi dobbiamo prevenirli gli incendi, non poi contrastarli quando sono propagati. E per prevenirli c'è una sola strada, ed è inutile tergiversare, che è quella del presidio del territorio».
Il consigliere regionale ha infatti chiesto l'assunzione di nuovo personale, almeno duemila unità per sei mesi e l'aumento delle ore di lavoro per i dipendenti assunti a tempo determinato: «che possano presidiare e possano evitare che il nostro patrimonio boschivo e il nostro territorio possa ogni anno contare i danni».