Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale e il consigliere comunale dem sono tra le persone a cui è stato notificato l’avviso di conclusione dell’inchiesta assieme all’ex membro dell’assemblea di Palazzo San Giorgio Michele Marcianò. Il sindaco Falcomatà verso l’archiviazione
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La Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, ha chiuso l'inchiesta "Ducale" contro la cosca Araniti di Sambatello che avrebbe avuto un ruolo attivo alle elezioni regionali del 2020 e del 2021 e alle elezioni amministrative del settembre 2020.
Sono complessivamente 24 gli indagati ai quali i procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e il pm Salvatore Rossello hanno notificato l'avviso di conclusione indagini. Tra questi ci sono anche il capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale Giuseppe Neri e il consigliere comunale Giuseppe Sera, del Pd. Scambio elettorale politico-mafioso è l'ipotesi accusatoria contestata dalla Procura che, per Neri e Sera, aveva chiesto l'arresto ma è stato rigettato prima dal gip e poi dal Tribunale del Riesame.
Con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, gli indagati principali dell'inchiesta "Ducale" sono il presunto boss Domenico Araniti e suo genero Daniel Barillà. Quest'ultimo è il soggetto che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il tramite tra la cosca e la politica. Tra gli indagati ci sono anche alcuni nomi nuovi rispetto a quanto era emerso nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Ros lo scorso luglio.
L'avviso di conclusione indagini, infatti, è stato disposto anche nei confronti di un ex consigliere comunale di Reggio Calabria, Michele Marcianò, oggi componente del comitato provinciale della Lega, e di Domenico Rugolino, ritenuto esponente dell'omonima cosca di Catona. Entrambi sono accusati di estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravato perché commesso "al fine di agevolare gli interessi economici della 'ndrangheta". Secondo la Dda, in passato Marcianò e Rugolino erano soci occulti dell'impresa "Lido dello Stretto" di Catona. Sono state stralciate, invece, le posizioni del sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e dell’assessore Mimmetto Battaglia. Per entrambi si va verso l’archiviazione.