Il tribunale di Velletri ha riconosciuto ad undici imputati l’associazione mafiosa. La cosca originaria di Guardavalle aveva importanti ramificazioni nel Lazio
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Il tribunale di Velletri ha inflitto 13 condanne a carico di altrettanti appartenenti alla cosca ndranghetista dei Gallace-Novella, operante nel territorio calabrese e nel territorio laziale. I giudici, al termine di una camera di consiglio durata oltre 9 ore, hanno disposto pene che vanno dai 24 ai 2 anni di reclusione riconoscendo a 11 imputati l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Ad alcuni imputati contestati altre fattispecie come l'estorsione e la rapina. Accolto dai giudici l'impianto accusatorio del pm della Dna, Francesco Polino.
I giudici, in particolare, hanno condannato a 12anni di carcere Vincenzo Gallace, difeso dall'avvocato Giovanni Tedesco, ritenuto dagli inquirenti a capo del clan. Nei suoi confronti non era contestato il reato associativo perché già riconosciutogli nel processo principale. Il procedimento conclusosi oggi, infatti, rappresenta il secondo filone dell'inchiesta "Mythos" che nell'ottobre del 2013 portò i giudici di Velletri alla condanna di 16 persone per 190 anni complessivi di carcere. Una sentenza, poi, confermata nel giugno scorso dalla corte d'Appello di Roma nel processo di secondo grado.