Processo per tutti. È quanto ha deciso questa mattina il Gup del Tribunale di Catanzaro, Giovanna Gioia, in accoglimento della richiesta formulata dal Pubblico ministero, Graziella Viscomi, per gli imputati coinvolti nell’inchiesta denominata Multopoli. A giudizio anche l’attuale sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, alcuni esponenti della precedente giunta comunale, poi azzerata a seguito delle indagini, consiglieri comunali e i vertici della polizia municipale del capoluogo. L’inchiesta nasce da una costola del procedimento principale – Catanzaropoli – con il quale l’ufficio di Procura ha fatto luce sulle modalità di raccolta delle firme in favore della lista “Per Catanzaro”, messa a punto dall’ex assessore Massimo Lomonaco a sostegno della candidatura dell’attuale sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, alle elezioni comunali del 2012.

Le accuse e gli imputati

Gli imputati dovranno rispondere a vario titolo delle accuse di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e truffa. Gli altri rinviati a giudizio sono l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, 61 anni di Catanzaro; l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, 46 anni di Catanzaro; il responsabile della polizia stradale del comando della polizia municipale Salvatore Tarantino, 55 anni di Taverna; il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, 58 anni di Riace; l'ex consigliere comunale Domenico Tallini all’epoca anche assessore regionale al Personale, 65 anni di Catanzaro; il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, 59 anni di Catanzaro; l'ex consigliere comunale Carlo Nisticò, 59 anni di Catanzaro; il consigliere comunale Rosario Lostumbo, 29 anni di Catanzaro, rieletto alle recenti elezioni amministrative nella lista Catanzaro in rete; Domenico Amico, 47 anni di Catanzaro; Adelina Angotti, 60 anni di Catanzaro; Paola Rosaria Barbuto, 45 anni di Catanzaro; Francesco Basile, attuale responsabile della scuola di formazione della Polizia Municipale; Antonio Celi, 53 anni di Catanzaro; Rocco Cristallo, 47 anni di Catanzaro; Maria Teresa De Masi, 56 anni di Catanzaro; Maria Teresa Di Martino, 52 anni di Ispica (Rg); Ubaldo Errigo, 74 anni di Mesagne (Br); Ivan L’Arocca, 48 anni di Torino; Vincenzo La Croce, 58 anni di Catanzaro; Orlando Nisticò, 52 anni di Catanzaro; Antonio Paternuosto, 35 anni di Capua; Francesco Pellegrino, 66 anni di Catanzaro; Umberto Raimondo, 62 anni di Gimigliano; Giovanni Rubino, 42 anni di Catanzaro; Gianfranco Rotundo, 51 anni di Catanzaro; Alessandro Rubino, 38 anni di Catanzaro; Leonardo Rubino, 64 anni di Catanzaro; Luigi Sacco, 60 anni di Catanzaro; Luigi Talarico, 47 anni di Catanzaro; Ivan Tucci, 46 anni di Marzi (Cs); Pasqualina Usai, 30 anni; Maurizio Valente, 55 anni di Catanzaro; Luigi Veraldi, 50 anni di Catanzaro. 

Non luogo a procedere

Il Gup ha emesso una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Santo Veraldi, 69 anni di Magisano, conformando la decisione alla precedente pronuncia assunta nei confronti del concorrente nel reato Luciano Calabrese, 51 anni di Catanzaro, assolto dopo aver chiesto e ottenuto il rito abbreviato nel corso dell'udienza di richiesta di rinvio a giudizio dello scorso 31 gennaio.

 

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I due erano entrambi accusati di falso in concorso per aver Santo Veraldi su suggerimento di Luciano Calabrese, con artifizio consistito nell'attestare falsamente l'avvenuto pagamento nel luglio del 2013 (quando ciò invece avveniva nell'ottobre del 2013) dell'importo originario di una contravvenzione inducendo in errore la polizia municipale che sulla base di questo presupposto procedeva all'annullamento parziale del verbale e storno parziale dell'importo e conseguendo in tal modo un ingiusto profitto di 40 euro.

Ottenere profitto attraverso l’annullamento dei verbali

Secondo l’accusa, l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, alcuni consiglieri comunali, il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, e il responsabile della polizia stradale, Salvatore Tarantino, “al fine di acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio e benevolenza nell’ambito politico si associavano allo scopo di far ottenere a se stessi o a terzi ingiusti profitti o vantaggi mediante l’annullamento illegittimo di numerosi verbali di contravvenzione stradale di soggetti che a questi si erano rivolti. Ciò con l’abuso delle loro qualità e dei loro poteri derivante dalla funzione ricoperta in seno alla pubblica amministrazione”.

 

Il processo inizierà dinanzi al Tribunale collegiale di Catanzaro il 22 dicembre. 

 

Luana Costa