Notificato l’avviso conclusione inchiesta per omicidio colposo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti era stato operato «in assenza di una condizione critica che giustificava l'intervento chirurgico»
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La Procura di Reggio Calabria ha chiuso l'inchiesta nei confronti di quattro medici della "Casa di cura Caminiti" di Villa San Giovanni indagati per la morte dell'ex presidente del Catanzaro Calcio Giuseppe Cosentino. L'avviso di conclusione indagini, firmato dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Nunzio De Salvo, è stato notificato nelle settimane scorse a un chirurgo, un anestesista, un cardiologo e un medico di guardia accusati di omicidio colposo.
L'imprenditore aveva subito un intervento chirurgico nella clinica “Villa Caminiti” di Villa San Giovanni. Quando le sue condizioni si sono aggravate, Cosentino è stato trasferito prima nell'ospedale di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, e poi nel reparto di rianimazione dell'Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro dove è morto il 13 luglio 2020. L'ex presidente del Catanzaro Calcio, secondo l'accusa, sarebbe stato operato di colecistectomia per via laparoscopica nonostante le linee guida avrebbero imposto di rinviare l'intervento di almeno 12 mesi da un precedente impianto di stent coronarici effettuato nel settembre 2019. Stando all'indagine, «in assenza di una condizione critica del paziente che giustificava l'intervento chirurgico», Cosentino sarebbe stato esposto "al rischio concreto di emorragia addominale, di fatto verificatasi".
La decisione di operare, presa dal responsabile dell'equipe medica, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata contrastata né dall'anestesista né dal consulente cardiologo. Il medico di guardia, infine, non avrebbe effettuato «un adeguato monitoraggio del paziente nella fase post operatoria, non riconoscendo né documentando l'aggravarsi delle condizioni di Cosentino».