VIDEO | La ragazza deceduta nel 2007 mentre stava subendo allo Jazzolino una banale appendicectomia, è diventata il simbolo della malasanità calabrese. La commozione della madre durante la cerimonia: «Ho cullato un angelo per 16 anni»
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«Federica è immortale. Per quanto mi manchi da morire e per quanto la mia vita senza di lei non sia più la stessa, vedere la traccia profonda che ha lasciato nella sua breve esistenza mi consola». La voce di Mary Sorrentino è spezzata dal pianto. Sua figlia Federica è morta a 16 anni a causa di un blackout in una sala operatoria dello Jazzolino durante un banale intervento di appendicectomia. Da oggi una delle strade principali di Vibo Marina porterà il suo nome: via Federica Monteleone.
La cerimonia ieri, nel giorno in cui la giovane studentessa che sognava di diventare una giornalista avrebbe compiuto gli anni: «34 anni fa diventavo madre per la prima volta e 18 anni fa scoprivo di avere cullato per 16 anni un angelo», racconta la donna. Accanto a lei suo marito Pino Monteleone. Insieme hanno affrontato il dolore più grande: la perdita di un figlio. «Da quando Federica è morta abbiamo avuto attestati di affetto che ci hanno fatto comprendere il segno tangibile che ha lasciato nostra figlia su questa terra».
Un dolore che Mary e Pino hanno trasformato in impegno civile: «Ci impegniamo a seguire le sue orme e onorare il suo nome che oggi è inciso qui, su questa via, nella sua città, in quella che lei considerava un giardino sul mare».
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