Ecco il “chupacabras” calabrese, l'uomo denunciato dopo il post su Facebook

I carabinieri di Cinquefrondi sono intervenuti su segnalazione del Movimento animalista. Il responsabile rischia una pena fino a 18 mesi e una multa dai 5mila ai 30mila euro
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di Redazione
7 aprile 2018
21:36
L’uomo denunciato nel video che ha postato su Facebook
L’uomo denunciato nel video che ha postato su Facebook

Nel corso del pomeriggio i militari della Compagnia Carabinieri di Taurianova hanno deferito all’Autorità Giudiziaria, R.F. 38 anni, di Anoia (RC), disoccupato, con precedenti di polizia per minaccia e violenza a pubblico ufficiale, poiché ritenuto responsabile di aver maltrattato un animale, riprendendo il fatto attraverso un video, poi pubblicato su internet. Nel corso della giornata alla Centrale Operativa della Compagnia di Taurianova sono giunte numerose segnalazioni telefoniche di privati cittadini che hanno riferito la diffusione nei social network di un video raffigurante un uomo intento a mordere con veemenza una capra, evidentemente impaurita e sofferente.

 


Immediati accertamenti svolti della Stazione Carabinieri di Cinquefrondi consentivano di identificare l’uomo ripreso nel filmato, che è stato immediatamente rintracciato e condotto presso la  locale Stazione. Successivamente i Carabinieri, con l’ausilio di Personale veterinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria e delle guardie Ecozoofile di Cittanova e Reggio Calabria, hanno svolto un controllo amministrativo e sanitario presso una stalla di Anoia (RC) nella disponibilità dell’uomo, al fine di verificare lo stato di salute degli altri animali presenti. Nel corso della verifica sono stati rinvenuti nove ovi-caprini, quattro suini e cinque cani, privi di tracciabilità, mediante l’obbligatoria identificazione e registrazione, prevista anche per garantire un costante controllo sanitario. Gli animali sono stati quindi sottoposti a sequestro sanitario preventivo, in attesa dei successivi provvedimenti dell’Asp di Reggio Calabria, e sono state elevate sanzione amministrative per diverse migliaia di euro.

L’uomo, oltre al pagamento delle sanzioni comminate, dovrà quindi rispondere del reato di maltrattamento di animali che prevede una pena dai 3 ai 18 mesi di reclusione e una multa dai 5.000 ai 30.000 euro.

 

 

Intanto, la parlamentare Maria Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista, ha reso noto che è stato proprio grazie a una loro segnalazione che l’episodio è venuto alla luce. «Ringrazio per la prontezza - ha dichiarato Brambilla - i carabinieri, il responsabile del nostro nucleo operativo, Gabriele Merlo, le guardie zoofile di Enov-Falchi dello Stretto e tutti i volontari coinvolti. Questa condotta conferma che la vera bestia è l'uomo. Crudele e ripugnante in se stessa, è aggravata dall'utilizzo dei social media per diffondere online il video che la documenta, come se fosse accettabile e, anzi, un buon mezzo per procurarsi notorietà tra gli internauti. In un progetto di legge che ho appena ripresentato - aggiunge la parlamentare - propongo che l'utilizzo del web per diffondere immagini o filmati di sevizie ad animali sia punito con un aumento della metà della pena base. Le persone offese e le associazioni animaliste potranno agire per ottenere la tempestiva rimozione dei contenuti incriminati».

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