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La tragedia si è consumata qualche minuto prima delle dieci, in Via Alessandro Volta a Montalto Scalo, all’interno di un’abitazione a due piani. Giovanni Petrasso, 53 anni, guardia penitenziaria impiegata al carcere di Cosenza, al culmine di un litigio, ha puntato contro la moglie Maria Grazia Grosso la sua pistola d’ordinanza.
Lei ha provato a rifugiarsi in bagno, ma non ha avuto scampo. Due proiettili l’hanno uccisa sul colpo. La tragedia si è consumata mentre la figlia Alessia, neodiciottenne, si trovava in casa.
Il padre le ha detto di chiudersi in camera, poi si è tolto la vita. E’ stata la ragazza, sconvolta, a chiamare i soccorsi. Prima il 118, poi il 112. Sul posto è giunto anche l’elisoccorso nella speranza che l’uomo fosse ancora in vita. I sanitari invece, non hanno potuto che constatarne la morte.
Sul posto i carabinieri della compagnia di Rende agli ordini del capitano Maieli, il magistrato di turno Antonio Bruno Tridico, il perito balistico ed il medico legale.
Il movente potrebbe essere di tipo passionale. A quanto pare la coppia da tempo non era più in sintonia. I malesseri erano frequenti. Secondo alcune indiscrezioni la donna meditava la separazione. Questa mattina aspettava un’amica. Sembrava una giornata come tante altre. Questa sera avrebbe dovuto andare a teatro ad assistere ad un saggio di danza. La figlia Alessia, maturanda al liceo scientifico Pitagora di Rende, avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità venerdì 30 giugno.Sono arrivati i suoi compagni di classe per darle conforto. La giovane è stata condotta in caserma per essere ascoltata.
Il fratello maggiore, Mario Francesco, 26 anni, è impiegato all’aeroporto di Pisa. Sta rientrando dai familiari. Al piano inferiore risiedono la mamma dell’uomo, insieme con la figlia ed il genero. Anche attorno a loro si è stretta la comunità sconvolta dalla tragedia.
Salvatore Bruno