Un volantino dal contenuto inquietante è circolato questa mattina al tribunale di Vibo. Contenuto non si presta a interpretazioni: i giudici del Lavoro Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro vengono minacciati senza troppi giri di parole dall’estensore del documento: «L’unico modo è quello di agire usando le maniere forti, per far capire ai due della piazza Nasso e Di Mauro che hanno oltrepassato la linea gotica che ormai c’è solo il fuoco che da un momento all’altro la mamma di Nasso può morire così come la Di Mauro può scivolare lungo i binari per un capogiro».

La vicenda è stata denunciata dai due magistrati civili in servizio a Vibo che hanno incassato la solidarietà della giunta sezionale dell’Anm di Catanzaro, la quale esprime «solidarietà e vicinanza ai colleghi Tiziana Di Mauro ed Ilario Nasso in ordine al gravissimo ed inaudito documento elaborato dal sedicente gruppo “Unione per la legalità”, stigmatizzando fermamente la gravità della condotta volta a minare la serenità e la sicurezza dei due magistrati della sezione Lavoro del Tribunale di Vibo Valentia. Simili vili gesti non piegano la magistratura ed il suo lavoro».

«Amici colleghi e colleghe che operate in questo sventurato Tribunale di Vibo Valentia. Riteniamo che – si legge nel volantino firmato “Unione per la legalità”   – sia venuto il momento eccezionale, mai paventato lungo la nostra storia di dover invitare tutti a prendere coscienza che per la risoluzione dei problemi non è necessario né utile rivolgersi alle autorità superiori – presidente Corte di appello, Consiglio giudiziario, Csm, Ministero della Giustizia, ecc. La gente identifica la magistratura come un’organizzazione di quelle che Gratteri cerca di combattere. La gente è indignata e sta scoppiando dalla rabbia nel constatare che questi giudici di questo Tribunale stanno ormai da tanto tempo violando sistematicamente la legge, mettendo sotto i piedi il buon senso, l’equilibrio, la legge. L’unico modo è quello di agire usando le maniere forti, per far capire ai due della piazza Nasso e Di Mauro che hanno oltrepassato la linea gotica che ormai c’è solo il fuoco che da un momento all’altro la mamma di Nasso può morire così come la Di Mauro può scivolare lungo i binari per un capogiro. Non bisogna coinvolgere il Coa, perché all’interno ci sono persone che stanno usufruendo di questa schifezza. Ci sono persone sia lesbiche befane che di malaffare che non hanno mai avuto visibilità nella prima Repubblica e che oggi si stanno arricchendo violando la legge. Attuando il vincolo della sodalità e di cui è interessata la Procura di Salerno si sta tornando ai tempi di Fabio Regolo. Se vogliamo che le cose cambiano bisogna attrezzarsi anche di armarsi per far emergere i tanti professionisti che la notte non dormono vedendo andare in fumo decenni di vero studio e passione e non illegalità o mercimonio».