San Ferdinando, i migranti rifiutano i pasti donati. Il sindaco: «Episodio tristissimo»

Il primo cittadino Tripodi spiega quanto accaduto nei pressi della tendopoli: «Si è assistito, da parte di un gruppo di facinorosi, a un incomprensibile e inatteso rifiuto del servizio di mensa, accompagnato da atteggiamenti minacciosi e provocatori»

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di Redazione
31 marzo 2020
16:30

I migranti della tendopoli di San Ferdinando rifiutano i pasti preparati dai volontari grazie alle cucine messe a disposizione dalla Protezione civile calabrese. Lo segnala il sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi che parla di un episodio "sconcertante e tristissimo".

I pasti rifiutati

«L'emergenza sanitaria - afferma Tripodi - ha prodotto delle situazioni di disagio e di indigenza anche all'interno della Tendopoli, i cui ospiti non possono recarsi al lavoro e non hanno, pertanto, nessuna capacità di spesa per provvedere ai bisogni alimentari. Questo aspetto, unito alla necessità di attuare tutte le misure di prevenzione (distanziamento sociale, quarantena, igiene) ha suggerito di attivare un servizio di somministrazione di pasti all'interno del campo. A questo risultato, non scontato e non facile, si è arrivati grazie alla operosa attenzione dell'assessore Nino Spirlì, vicepresidente della Giunta Regionale, che ha raccolto le sollecitazioni delle amministrazioni comunali unitamente a quelle delle associazioni di volontariato, le quali si erano dichiarate disponibili a contribuire».


Tripodi: «Episodio tristissimo»

«Oggi – spiega il primo cittadino - come già ampiamente già annunciato dalla stampa, avrebbe dovuto avere inizio il suddetto servizio. La reazione degli ospiti della Tendopoli, di fronte alle cucine della Protezione Civile e al fervore dei volontari, è stata molto diversa, anzi opposta, rispetto alle attese. Si è assistito, infatti, da parte di un gruppo di facinorosi, a un incomprensibile e inatteso rifiuto del servizio di mensa, accompagnato da atteggiamenti minacciosi e provocatori che invece di essere circoscritti e neutralizzati, venivano tollerati da una maggioranza silenziosa e passiva. Non esito a definire sconcertante e tristissimo questo episodio che, vanificando tutti gli sforzi fin qui profusi per garantire, pur tra mille difficoltà, condizioni di vivibilità e di sicurezza per i migranti e per tutto il territorio, testimonia la complessità del fenomeno migratorio, attraversato anche da limiti e da contraddizioni».

 

«Sarà necessario avviare una riflessione su quanto è accaduto - conclude il sindaco - senza negare la gravità di comportamenti a cui è doveroso reagire con fermezza ma determinati a evitare qualunque demonizzazione sommaria, attenti a proteggere sempre gli ultimi e chi vive una condizione di vulnerabilità».

La posizione della Flai sui fondi per i migranti

Proprio in queste ore, il sindacato Flai, ha commentato l’approvazione dell’Europa del progetto della Regione Calabria di due milioni di euro da destinare ad interventi socio-sanitari immediati a favore dei migranti. Attività destinate ai risiedenti sia negli insediamenti formali, come la tendopoli di San Ferdinando, sia in quelli informali, sparpagliati in tutta la piana: «Un provvedimento che non può renderci appagati poiché ci si è resi conto troppo tardi della gravità della situazione in si trova il paese nonchè delle scelte politiche sbagliate negli ultimi anni in tema di immigrazione».

 

Detto questo, i sindacati aggiungono: «Sosteniamo che interventi di tale portata, se realmente ci saranno, si debbano condividere prontamente con tutti quei soggetti che, come la Flai, operano da anni sul territorio. L’accelerazione attuativa del progetto richiede un confronto interlocutorio con chi è attivamente impegnato giornalmente accanto ai migranti e da anni opera sussidiariamente al fine di migliorare le loro condizioni di vita».

Tra gli obiettivi da centrare, quello sugli alloggi: «Oggi più che mai l’epidemia da covid-19 che ha messo in ginocchio l’Italia e alle corde l’intero mondo, ha smascherato in maniera risolutiva quanto di cattivo la politica ha prodotto in tema di accoglienza ed è per questo che esortiamo la Regione di attuare quanto prima il piano». 

 

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