Le due attività che gestivano erano state sequestrate dalla procura ma l'amministratore giudiziario compiacente, di fatto, gliele aveva restituite, consentendogli di continuare a condurle come se nulla fosse accaduto. Questa è l'accusa con la quale il gip di Messina ha colpito 24 persone su richiesta della Dda. Lidi, ristoranti e discoteche gestiti di fatto dai clan di Giostra, la cui tradizionale attività di gestione delle corse clandestine di cavalli, attesta l'indagine, non si era fermata. Il ruolo chiave sarebbe stato quello dell'avvocato Giovanni Bonanno il quale, nella sua qualità di amministratore del lido "Il Pilone" e della società "Eurogiochi", avrebbe agito da testa di pezza per conto dei clan. Tra i nomi eccellenti anche quello del vicepresidente del Messina Calcio Pietro Gugliotta, finito ai domiciliari. Ma i loro non sono gli unici nomi della Messina-bene finiti nel documento degli inquirenti: professionisti, avvocati e commercialisti molto noti in città avrebbero favorito in ogni modo gli interessi della criminalità Peloritana, costruiti negli anni grazie ai proventi delle scommesse illegali.